- Fumata nera a Palazzo Chigi, dove ieri mattina è durato neppure un’ora l’incontro tra il governo e le associazioni che hanno proclamato il fermo nazionale dei servizi di autotrasporto. La protesta dunque continua. E nella Tuscia la categoria non smantella i presidi attivati lungo le principali arterie “senza arrecare disagi -fa notare Cna-Fita- alla circolazione delle auto”.
Non è stata presa a cuor leggero la decisione di abbandonare il tavolo di confronto al quale era presente lo stesso ministro dei Trasporti, ma proprio la posizione di quest’ultimo non è piaciuta alle sigle dell’autotrasporto. “Ripetitive” sono state giudicate da Cna-Fita e dalle altre organizzazioni le comunicazioni di Alessandro Bianchi, “in quanto riferite -come recita il comunicato congiunto- all’intesa del febbraio scorso, peraltro ancora non rispettata”.
“E’ mancata, da parte dei rappresentanti dell’esecutivo, la volontà di aprire un confronto sulla piattaforma presentata, ormai da tempo, dalle associazioni, le quali hanno perciò deciso -prosegue la nota- di lasciare l’incontro, confermando la loro piena disponibilità a riprendere ogni confronto utile a definire le questioni contenute nella piattaforma”.
“Sono ore difficili, queste, per la categoria. Il fermo dei camion equivale a ulteriori sacrifici per gli autotrasportatori e per le loro famiglie, in una situazione economica e operativa già drammatica. Non c’era però una soluzione alternativa, perché le imprese sono allo stremo. E’ adesso importante che siano mantenuti l’altissimo livello di compattezza ed il forte senso di responsabilità finora espressi dai nostri imprenditori, affinché possano prevalere le ragioni di una categoria che vuole rialzare la testa per contribuire con serenità allo sviluppo competitivo del Paese”, dichiara Bruno Caratelli, responsabile provinciale di Cna-Fita.
Ricordiamo che i presidi sono stati organizzati all’altezza dello svincolo della superstrada, sulla Cassia Nord; presso i caselli autostradali di Orte e Magliano Sabina; a Civita Castellana, in località Sassacci; a Monterosi, sulla Cassia; sulla Castrense, alle porte del comune di Montalto di Castro, e sull’Aurelia.