- E’ una protesta senza precedenti, questa che blocca il trasporto in Italia nel periodo antecedente il Natale. E l’adesione pressoché totale registrata anche nella Tuscia dimostra che il fermo di cinque giorni (fino alla mezzanotte di venerdì 14) proclamato dalle associazioni imprenditoriali del settore era inevitabile.
“Il ministro dei Trasporti, con il quale ci incontreremo domani a Palazzo Chigi, deve prendere atto che questa categoria è al collasso e, per rialzare la testa, ha bisogno di interventi urgenti sul piano sia economico che normativo”, afferma Mario Zucca, presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Cna-Fita, che, insieme con Bruno Caratelli, responsabile provinciale, da ieri mattina è a stretto contatto con gli autotrasportatori viterbesi presenti nei presidi organizzati lungo le principali arterie: all’altezza dello svincolo della superstrada, sulla Cassia Nord; presso i caselli autostradali di Orte e Magliano Sabina; a Civita Castellana, in località Sassacci; a Monterosi, sulla Cassia; sulla Castrense, alle porte del comune di Montalto di Castro, e sull’Aurelia.
“I giovani si guardano bene dall’investire in questo settore. I costi di gestione sono diventati insostenibili, con il rincaro record del gasolio (1.258 euro il litro, 75 euro in più per un pieno rispetto all’inizio dell’anno), che pesa per il 27 per cento sull’esercizio dell’impresa, e con gli aumenti delle tariffe dei pedaggi autostradali e delle assicurazioni. La rete infrastrutturale e dei servizi è inadeguata. E siamo deboli in un mercato dove, soprattutto dopo la soppressione delle tariffe minime, vige una concorrenza sfrenata: i prezzi per le consegne sono molto spesso stracciati, anche sotto l’euro al chilometro. Così si lavora praticamente in perdita”, dicono gli autotrasportatori riuniti nel punto di concentramento sulla Cassia Nord. E ribadiscono: “Non c’è più rispetto della dignità del nostro lavoro”.
“La riforma varata nella precedente legislatura non solo ha azzerato la capacità contrattuale della categoria, ma ha alimentato un mercato poco trasparente in cui si paga anche la mancanza di una strategia dei controlli -aggiunge Zucca-. Basti pensare che oggi, in assenza di bolle di accompagnamento e con fatture già saldate, non c’è obbligo, a bordo, di documenti attestanti la provenienza e la destinazione del camion”.
E’ dunque articolato il pacchetto di proposte che domani sarà messo sul tavolo di Palazzo Chigi da Cna-Fita e dalle altre associazioni: nuove regole, compresa l’istituzione di un osservatorio autorevole che garantisca la sicurezza anche attraverso interventi sanzionatori nei confronti di coloro che non rispettano le norme, e aiuti mirati che diano subito alle piccole e medie imprese un po’ d’ossigeno, incidendo sui costi del carburante e del lavoro. Nel mirino c’è poi la Finanziaria 2008. Sui 595 milioni di euro necessari per lo sviluppo del settore, il governo ne ha previsti, infatti, solamente 195.
Adalberto Meschini, segretario della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, che sta seguendo l’evolversi della situazione, apprezza l’alto livello di unità mostrato dalla categoria in occasione del fermo. Anche il presidente della Camera di Commercio, Ferindo Palombella, ha espresso attenzione verso le ragioni della protesta e ha incontrato gli autotrasportatori fermi ai presidi.
Un particolare ringraziamento viene rivolto da Zucca alle forze dell’ordine, che collaborano con grande professionalità per assicurare tranquillità sulle strade.