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Il maestro Michele Campanella
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- Il Tuscia Operafestival chiude la sua prima edizione portando una stella di fama internazionale: il pianista Michele Campanella, che ha scelto proprio la città dei Papi per festeggiare i suoi 40 anni di carriera.
Viste le condizioni meteo per domani, 10 agosto, il concerto sinfonico si terrà al teatro dell'Unione a Viterbo, anziché in piazza san Lorenzo, sempre alle 21.
L’appuntamento è con il concerto per Pianoforte e Orchestra n° 21 K 467 di Wolfgang Amadeus Mozart e la sinfonia n° 2 , Op. 36 di Ludwig Van Beethoven.
Ad accompagnare il maestro Campanella, nel concerto di Mozart, sarà l’orchestra sinfonica del Tuscia Operafestival, diretta dal maestro Stefano Vignati.
Il costo del biglietto varierà da 15 a 60 euro, mentre i bambini di età inferiore ai 12 anni potranno assistere gratuitamente.
Gli organizzatori della kermesse hanno voluto dedicare il concerto sinfonico a monsignor Lorenzo Chiarinelli, vescovo di Viterbo, in occasione del suo onomastico e come omaggio per l’attenzione dimostrata nei confronti della manifestazione. In caso di maltempo il concerto verrà eseguito al Teatro dell’ Unione.
Portato a termine da Mozart il 9 marzo 1785, a Vienna, il concerto per pianoforte e orchestra numero 21, in Do maggiore, Kv 467 segna il ritorno del compositore salisburghese "alla commedia degli equivoci, congegnata con tutte le sorprese, le trovate, i colpi di scena", come scrisse Piero Rattalino. L’opera è scritta in modo che il pianoforte possa esprimere il suo virtuosismo facendo sicura presa sul pubblico.
Tre i movimenti in cui il concerto è strutturato. Nel primo (allegro maestoso, in 4/4) Mozart amplia l'orizzonte espressivo del concerto per pianoforte, coinvolgendo lo strumento solista in una orchestra di grande ambizione e facendo interagire gli episodi melodici con la struttura armonica dell'opera.
Il secondo movimento (Fa maggiore, in 4/4) è il celebre andante la cui cantabilità non viene mai offuscata da cambiamenti di ritmo e il volume è mantenuto a livelli di placida calma. Il terzo (allegro vivace assai, in 2/4) permette, infine, di chiudere brillantemente l'opera.
La seconda sinfonia di Ludwig van Beethoven in Re maggiore, opera 36, composta fra il 1800 e 1802, debuttò il 5 aprile 1803 a Vienna. E’ qui che il compositore utilizza per la prima volta un sapore eroico, che verrà maggiormente ripreso nelle sinfonie successive.
Si tratta, del resto, degli anni della scoperta della malattia che lo porterà alla sordità: ecco quindi come i contrasti, sia ritmici che melodici, senza tralasciare quelli metrici, diventano spia della romantica "sofferenza" dell'autore.
In questo concerto sinfonico di chiusura si confrontano, quindi, due personalità della grande musica, Mozart e Beethoven, che sono accomunati, oltre che dal genio, da una sottilissima connessione rappresentata dal compositore italiano Andrea Luca Luchesi (Motta di Livenza, 23 maggio 1741 - Bonn, 21 marzo 1801).
Nel loro primo viaggio in Italia, Leopold Mozart ed il figlio Wolfgang lo incontrarono durante il carnevale del 1771 ed ebbero 'in prestito' un suo concerto per cembalo, che Wolfgang suonerà ancora nel 1778 (e che padre e sorella utilizzeranno abitualmente a fini didattici). Nel 1771 Luchesi fu invitato a Bonn dal Principe Elettore Arcivescovo di Colonia Maximilian Friederich, come suo maestro di cappella privato e qui, dopo la morte di Ludwig van Beethoven (nonno omonimo di Beethoven) precedente maestro di cappella, nel 1774 fu nominato Kapellmeister. In tale veste aveva anche il compito di istruire vari allievi tra cui Beethoven.
Ma veniamo all’artista più atteso della serata. Michele Campanella, pianista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, ha affrontato in 40 anni di attività molte tra le principali pagine della letteratura pianistica.
Considerato internazionalmente uno dei maggiori virtuosi ed interpreti lisztiani, la società Franz Liszt di Budapest gli ha conferito il Gran Prix du Disque nel 1976, 1977 e nel 1998, quest’ultimo per l’incisione Franz Liszt-the great transcriptions I-II, edita dalla Philips.
Spiccano tra gli ultimi importanti traguardi, l’esecuzione integrale delle composizioni di Beethoven per pianoforte e orchestra, l’intera opera pianistica di J.Brahms e il ciclo di sette concerti dedicati alla Forma-Sonata.
Formatosi alla scuola pianistica napoletana di Vincenzo Vitale, Michele Campanella è un artista di temperamento assai versatile.
Questa sua caratteristica lo ha portato a avvicinare autori quali Clementi, Weber, Poulenc, Busoni (Premio della critica discografica italiana nel 1980, per le incisioni con la Fonit-Cetra), Rossini e Liszt, di cui ha recentemente registrato l’integrale delle parafrasi e trascrizioni da Verdi e da Wagner, primo capitolo di un’importante serie dedicata all’opera del compositore ungherese.
Ha suonato con le principali orchestre europee e statunitensi, collaborando con direttori quali Claudio Abbado, Gianluigi Gelmetti, Eliahu Inbal, Charles Mackerras, Zubin Metha, Riccardo Muti, Georges Pretre, Esa Pekka-Salonen, Wolfgang Sawallisch, Thomas Schippers, Hubert Soudant, Christian Thielemann, Vernon Handley.
È frequentemente invitato in diversi Paesi - Australia, Russia, Cina, Brasile, Argentina - ed è stato ospite dei Festival di Lucerna, Berlino, Vienna, Praga, Brescia e Bergamo. Si dedica con passione all’insegnamento:da quasi vent’anni è titolare della cattedra di
pianoforte all’Accademia Chigiana di Siena e nel 1996 ha fondato i corsi invernali di perfezionamento di Villa Rufolo a Ravello. È ideatore e organizzatore dei “Concerti dell’Università” presso gli Atenei di Napoli e Catanzaro. Recentemente è stato insignito dei prestigiosi riconoscimenti della Fondazione Premio Napoli e della Fondazione ”Guido e Roberto Cortese”.
La maestria di Campanella e la professionalità dell’orchestra del maestro Vignati sono i presupposti di un altro successo del Tuscia Operafestival.
Concerto sinfonico con il pianista Michele Campanella
Venerdì 10 agosto, ore 21
Teatro unione, Viterbo
Biglietti: da 15 a 60 euro
Botteghino: orario: 9.30 13.30; 15.30 22.30
Tel. 0761 309703