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- E’ scattata, ieri sera a Civitavecchia, l'operazione anticrimine Nerone. 12 arresti per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, estorsioni e rapine.
I militari della compagnia Carabinieri di Civitavecchia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e la Procura distrettuale antimafia di Roma, hanno sgominato un'organizzazione di dodici persone responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, estorsioni e rapine.
La banda si si sarebbe avvalsa di metodi tipiche dell'associazione di stampo camorristico.
Le sette persone arrestate dai carabinieri di Civitavecchia ed associate presso il locale carcere di Borgata Aurelia sono: Andrea Capretti, del 1974; Luigi Piscopo, del 1980; Emiliano Branco, 1975; Luca Mazza, 1977; Antonio Borriello, 1978; Marco Gasparri, 1975, tutti residenti a Civitavecchia, e Alessandro Cresta, 1974, residente a Passoscuro.
A questi vanno aggiunte altre cinque ordinanze di arresto, già notificate l’8 luglio scorso, direttamente in carcere a Pietro Aurino, del 1976 originario di Torre Annunziata ma residente a Civitavecchia; Stefano Branco, 1971 di Civitavecchia; Daniele Medori, 1978 di Civitavecchia; Natale Cherillo, 1983 di Torre Annunziata; Daniele Costanzi, 1968 di Civitavecchia.
Le indagini hanno preso avvio da ripetute intimidazioni contro un imprenditore locale del settore dei trasporti marittimi.
L’imprenditore aveva subito tre atti intimidatori, a Civitavecchia, nel maggio 2005, poi a dicembre del 2006 ed infine il 30 gennaio 2007, compiuti da sconosciuti.
Questi avevano sparato con pistole di diverso calibro contro l’autovettura della vittima, e successivamente contro l’abitazione e il cancello d’ingresso della villa dell’imprenditore.
I militari dell’arma hanno puntato la ricerca degli autori degli attentati - spiegano gli stessi carabinieri - all’interno della precedente attività dell’imprenditore come sponsor di alcuni pugili locali tra i quali Pietro Aurino.
In particolare gli inquirenti hanno ritenuto che il tutto fosse collegato ad una sponsorizzazione negata dall’imprenditore nel periodo corrispondente al primo attentato del maggio 2005.
Sulla base di uesti elementi, i carabinieri della compagnia di Civitavecchia, in conseguenza della gravità dei gesti intimidatori e dell’uso di più armi da sparo, hanno avviato una mirata attività investigativa, sia con tradizionali strumenti investigativi che con l’ausilio di sofisticati strumenti tecnici.
L’inchiesta durata oltre otto mesi ha portato alla scoperta Civitavecchia di una organizzazione dedita a estorsioni e al traffico di stupefacenti.
Dell’organizzazione facevano parte esponenti della criminalità organizzata di Torre Annunziata operanti anche nella zona di Civitavecchia ed in grado di procurare con i loro contatti rilevanti quantitativi di sostanze stupefacenti.
Le forze dell’ordine attribuiscono all’organizzazione una serie di episodi criminosi, tra i quali: l’aggressione ed il pestaggio nei confronti del cognato di un imprenditore di Civitavecchia; la rapina a un immobiliarista di Roma; l’incendio dell’abitazione di un agente della Polizia di Stato di Civitavecchia; le telefonate intimidatorie.