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- Scontento tra i genitori degli alunni della scuola media Vanni, quando hanno saputo che le prossime classi prime saranno molto numerose, con disagio per i propri figli.
Ciò è derivato dal provvedimento di annullamento da parte dell’ufficio provinciale scolastico del decreto dirigenziale della scuola Vanni, che va contro l'esigenza dei genitori degli alunni di una scuola dell’obbligo di vedere garantito il diritto della piena formazione ed educazione dei propri figli, che non può essere garantita in un contesto-classe particolarmente affollato e pieno di problematiche socio-relazionali e scolastiche.
Nel mese di giugno l’ufficio scolastico del Lazio aveva diramato agli organi periferici e alle scuole la nota per “l’adeguamento dell’organico alla situazione di fatto dell’a.s. 2007/08”, nella quale si ribadiva la competenza del dirigente scolastico nel disporre, con provvedimento motivato, incrementi del numero delle classi.
La dirigenza della scuola Vanni comunicava allora la necessità di un adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto emettendo il relativo decreto di sdoppiamento delle classi prime con la motivazione di “evitare la formazione di classi di 29 e 30 alunni che non favoriscono un proficuo rapporto di interazione alunni-docenti, anche in considerazione del fatto che in tali classi prime sono iscritti n. 15 alunni ripetenti che hanno la necessità di un insegnamento particolarmente individualizzato, oltre alla presenza di numerosi alunni extracomunitari con difficoltà di comunicazione linguistica".
Il 30 luglio scorso il dirigente dell’ufficio scolastico di Viterbo, che precedentemente aveva accolto il decreto, comunicava al dirigente sScolastico della Vanni che la nota con la quale era stato autorizzato lo sdoppiamento delle classi prime della scuola “P.Vanni” era annullata e pertanto la scuola Vanni era tenuta a ripristinare le condizioni preesistenti allo stesso decreto.
La situazione si fa quindi complicata e già diversi genitori si stanno riunendo per favorire delle iniziative di sensibilizzazione del problema nei giorni successivi al Ferragosto e convincere l’ufficio scolastico di Viterbo a trovare la giusta soluzione.