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Massimo Gemini
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Riceviamo e pubblichiamo
- L’assessore Picchiarelli non ha ancora ben capito quali sono i compiti del responsabile della Formazione professionale della Provincia di Viterbo.
Lancia accuse per mascherare la propria inconsistenza ed il fallimento della propria azione.
Ormai, dopo circa due anni e mezzo dall’inizio del mandato elettorale, è tempo di tracciare un primo bilancio.
Le considerazioni ed i giudizi che ha raccolto in tutto questo tempo sono sempre stati negativi: i sindacati (Cgil) e le associazioni di categoria (Cna) hanno ritenuto “insoddisfacente la proposta formativa rispetto alle esigenze del territorio; gli enti di formazione (anche quelli politicamente vicini) hanno avanzato richieste di partecipazione mai accolte; i lavoratori dei centri provinciali della formazione professionale hanno proclamato lo stato di agitazione dalla scorsa primavera, non avendo avuto alcuna garanzia sul proprio futuro lavorativo.
In effetti sembra che l’assessore sia soprattutto efficiente nel distruggere.
Appena insediato ha provveduto a smantellare sistematicamente il sistema formativo pubblico della Provincia di Viterbo, che era stato inaugurato nel settembre 2004 e che era stato il primo ad essere realizzato nelle province della Regione Lazio.
Il sistema formativo è stato una realizzazione importante che ha consentito di individuare nella Provincia l’ente in grado di programmare tutti i percorsi formativi da attuare sul territorio, coordinando anche le attività dei vari enti di formazione.
L’indecisione sull’assetto organizzativo da attuare per la gestione della formazione professionale ha comportato, dopo una prima fase di condivisione della scelta di una società pubblica, la preferenza per una “istituzione formativa”, successivamente abbandonata.
Sono state delegate all’Università, attraverso un protocollo d’intesa, competenze che erano proprie della Provincia. La collaborazione con l’Università era già in atto dalla precedente amministrazione, senza tuttavia che vi fosse una rinuncia alle specifiche funzioni nel settore.
Dal maggio 2005 non sono stati attivati e conclusi nuovi corsi di formazione nell’ambito dei finanziamenti del F.S.E.; non vi è stata quindi alcuna ricaduta occupazionale che era stata tanto decantata.
L’incapacità ad attuare i corsi di formazione professionale è documentata dal ritardo con cui vengono attivati i corsi del finanziamento 2005/2006. Sono stati approvati 46 corsi, ma di questi soltanto quattro sono stati attivati.
Si deve ricordare che tutti i corsi di cui sopra debbono essere conclusi entro il giugno 2008 e quindi rendicontati entro lo stesso anno. Esiste il pericolo che per i ritardi nell’attivazione dei corsi i finanziamenti non possano essere utilizzati.
Tutto quanto sopra a dimostrazione della inconsistenza della gestione della formazione professionale.
Per quanto attiene alle accuse sulla individuazione dei collaboratori della F.P. si deve rilevare una almeno “Tardiva” presa di posizione dell’assessore che segue ad un lungo periodo in cui i rapporti fra lo stesso ed i collaboratori sono stati sicuramente sereni ed anche amichevoli.
L’assessore ha più volte sostenuto la “grande professionalità” dei collaboratori; le dichiarazioni nel merito sono avvenute durante le sedute del consiglio provinciale e riportate dai media (TusciaWeb 16.07.05).
Evidentemente l’assessore riteneva valide le scelte effettuate dalla precedente amministrazione.
La selezione dei collaboratori è stata effettuata da una commissione presieduta da un dirigente della Regione Lazio e comprendeva due responsabili degli uffici della F.P. della provincia.
La menzione dell’appartenenza sindacale di questi ultimi alla Ugl sembra doversi considerare come una riprovevole discriminazione nei loro confronti.
Massimo Gemini
Consigliere provinciale di An