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- La tavola dei prodotti a marchio Tuscia Viterbese diviene ancora più ricca e gustosa dopo che Giunta e Consiglio della Camera di Commercio di Viterbo, prima della pausa estiva, hanno approvato i disciplinari per i vini DOC e IGT e per la ricotta.
Per quel che riguarda i vini sono stati ammessi nel marchio Tuscia Viterbese: DOC Aleatico di Gradoli, DOC Colli Etruschi Viterbesi, DOC Est! Est!! Est!!!, DOC Vignanello, IGT Civitella D’Agliano, IGT Colli Cimini.
Il disciplinare fa esplicito riferimento ai vini prodotti con uve provenienti in maniera esclusiva dal territorio della Tuscia viterbese, al fine di evitare ogni interferenza con le disposizioni comunitarie vigenti. Non sono stati pertanto inseriti quei vini, per i quali, le aree di produzione delle uve comprendono territori al di fuori della provincia di Viterbo.
Inoltre è stato posto un limite non inferiore del 30% di produzione di vino certificata e confezionata, affinché l’azienda vitivinicola possa utilizzare l’immagine coordinata del marchio collettivo “Tuscia Viterbese” in tutte le forme di comunicazione aziendale (etichette, cartellonistica, carta intestata e pubblicazioni). Al di sotto di tale percentuale è possibile applicare il marchio solo sulle confezioni dei vini DOC e IGT ammessi.
“La rappresentatività dei prodotti a marchio Tuscia Viterbese ha commentato Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo diviene di mese in mese più ampia e rispondente alle peculiarità del nostro territorio. Innegabilmente con l’ingresso del vino si è elevata la possibilità per numerose aziende di fregiarsi del Marchio che sempre più è sinonimo di produzioni di qualità e tipicità”
Insieme al disciplinare del vino è stato approvato anche quello della ricotta, completando quello già esistente sui formaggi, che cambia denominazione in “prodotti caseari”.
La ricotta è un prodotto derivato nell’ambito del ciclo di produzione casearia, in quanto realizzato con la parte liquida del latte che viene separata nel corso della produzione dei formaggi. Nonostante si possa considerare secondario nell’ambito della produzione, la ricotta rappresenta un elemento di qualità molto ricercato dai consumatori, prodotta spesso in quantità ragguardevole. Molte delle otto aziende, già licenziatarie del Marchio collettivo Tuscia Viterbese, producono ricotte di diverse tipologie (fresca, stagionata, di latte vaccino o mista).
IL MARCHIO COLLETTIVO TUSCIA VITERBESE
Il Marchio collettivo Tuscia Viterbese è stato istituito nel 2003 dalla Camera di Commercio di Viterbo per contraddistinguere e promuovere prodotti e servizi realizzati nella provincia di Viterbo che rispondano a determinati requisiti di qualità e tipicità.
Oggigiorno non è più sufficiente porsi sul mercato con prodotti di qualità, certificati DOC, DOP o simili marchi di difesa: è necessario distinguersi, farsi conoscere, comunicare valori aggiunti meglio ancora se riferiti a un determinato territorio, alla sua cultura e al suo ambiente.
Il Marchio collettivo Tuscia Viterbese nasce per soddisfare proprio questa esigenza e opera secondo precise strategie di marketing che consentono di raggiungere mercati più vasti, anche internazionali, non sempre alla portata delle piccole e medie aziende locali.
Il Marchio collettivo ha inoltre una doppia valenza: da un lato aiuta la promozione di prodotti e servizi identificandoli sotto la stessa origine, rappresentata dal territorio viterbese; al tempo stesso i prodotti a Marchio Tuscia Viterbese promuovono il territorio conferendo ad esso la qualifica di ambiente propizio per lo sviluppo di tipicità caratterizzato da peculiarità paesaggistiche in forza delle quali è possibile ottenere produzioni ad alta specificità territoriale.
L’identificazione dell’origine della produzione rappresenta una potente leva di marketing, soprattutto per quanto riguarda i beni agroalimentari, in quanto il consumatore si sente più rassicurato laddove riesce a individuare, sia nominalmente sia territorialmente, i soggetti responsabili della produzione. Tale rassicurazione è ancora più forte se l’identificazione dei soggetti viene garantita da un ente terzo, senza fini commerciali propri, con un ruolo istituzionale ben riconosciuto, quale è la Camera di Commercio.
Il Marchio collettivo Tuscia Viterbese è dunque un marchio d'attacco che favorisce concretamente gli obiettivi di profitto aziendale, diffonde la conoscenza del territorio viterbese, agevola l'attrazione turistica, sollecita investimenti esogeni con conseguenti benefici economici per tutta la comunità.
Di seguito riportiamo l’elenco di prodotti e servizi per i quali sono stati predisposti i disciplinari osservati dalle aziende che si fregiano del Marchio Tuscia Viterbese.
Prodotti
Carni bovine, ovine e suine
Ceramiche artistiche
Coniglio Verde Leprino di Viterbo
Miele e prodotti apistici
Olio extra vergine di oliva DOP "Canino"
Olio extra vergine di oliva DOP "Tuscia"
Patata dell'Alto Lazio
Prodotti Caseari
Prodotti da forno e pasticceria
Vini DOC e IGT
Servizi
Alberghi e Hotel
Altri prodotti e servizi sono in fase di accreditamento da parte del Comitato di gestione e di controllo del Marchio collettivo Tuscia Viterbese.
Per informazioni e aggiornamenti: Sportello Marchio Tuscia Viterbese, istituito presso il CeFAS, l’Azienda speciale della Camera di Commercio di Viterbo, in viale Trieste 127 (Villa Tedeschi), 01100 VITERBO, tel. 0761.324196, fax 0761.345974, e-mail: info@tusciaviterbese.it, sito web: www.tusciaviterbese.it