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Antonella Litta
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Marinella Correggia
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Peppe Sini
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- “Il diritto alla salute è fondamentale. L’aeroporto inquina, sia dal punto di vista acustico che delle polveri, e non va costruito. L’aeroporto è stato propagandato come la panacea per la Tuscia. Ma noi non la pensiamo così, perché sarebbe una scelta irreversibile”. Antonella Litta, portavoce del
Comitato contro l’aeroporto, è apodittica nel presentare la propria battaglia.
Dopo la Litta, è stata la volta di Marinella Correggia, che si è occupata di commercio equo e solidale ed è impegnata nella campagna europea contro il trasporto aereo per l’inquinamento che produce.
“Questa è una battaglia locale che ha una valenza globale - spiega -. Si tratta di pensare a una mobilità diversa. In particolare i voli low cost, sono favoriti da una pioggia di sussidi. In generale il trasporto aereo non dovrebbe essere sovvenzionato. Ma non è così, basti pensare che mentre la benzina è tassata, il kerosene non è tassato. Un aeroporto basato sui low cost, poi, non ha ricadute economiche sul territorio porta solo inquinamento”.
Il piccolo simposio di autoincensamento reciproco, organizzato dal comitato contro l’aeroporto, è moderato da Peppe Sini.
E di un moderatore c’è in effetti bisogno visto che premdono la parola, come in un piccolo convegno, molte persone.
Da Walter Mancini, esponente di spicco di Rifondazione, all'architetto Giuseppe Tacconi, a Mauro Sarnari, ad Alessandro Pizzi già sindaco di Soriano nel Cimino, ad Osvaldo Ercoli già consigliere comunale e provinciale. Tutti contrari all’aeroporto. In modo più o meno romantico.
Non mancano le domande dei giornalisti.
Siete consapevoli che con la vostra azione in realtà non farete altro che far costruire l’aeroporto a Frosinone? E quindi aumenterete l’inquinamento perché il 90 per cento delle linee aeree arrivano dal nord e devono fare tratte più lunghe.
Dopo aver ricordato le lotte e il referendum che portarono al blocco della costruzione delle centrali nucleari in Italia. Sini spiega che si potrebbe fare la stessa cosa con gli aeroporti.
“In pratica puntiamo a un ripensamento del modello dello sviluppo del trasporto nel Lazio”, replica la Litta.
Ma qui non si sta discutendo se costruire o meno un nuovo aeroporto, ma solo dove. In ogni caso l’aeroporto si farà.
“Non è detto che si farà un nuovo aeroporto - afferma Sini -. Noi siamo contro il trasporto aereo perché inquinante. Crediamo in mezzi di trasporto meno inquinanti come il treno. Noi siamo contro tutti gli aeroporti. Il problema è globale ma da qualche parte si deve iniziare”.
Ma non pensate di esser partiti un po’ tardi?
Risposta letterale della Litta: “Meglio tardi che mai”.
Quanti siete?
“Non teniamo un elenco delle adesioni”.
E poi viene spiegato dalla Litta: “Abbiamo preso contatti con il comitato di Ciampino. Lì sono aumentate le polveri sottili e sono diminuiti posti di lavoro”.
Come ha più volte ribadito la Correggia, l’aeroporto di Viterbo farebbe fare un ulteriore passo verso la catastrofe ecologica.
Come dire: il trasporto aereo va fermato e la rivoluzione parte da Viterbo.
Insomma dopo aver salvato il mondo bloccando il raddoppio della Cassia, la Tuscia si prepara al secondo salvataggio.
A Frosinone già si leccano i baffi. Ma si sa a Frosinone non capiscono, i più furbi come sempre sono i viterbesi.