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- “L’approvazione all’unanimità da parte del consiglio comunale del protocollo d’intesa tra il Comune di Tarquinia, il Corpo Forestale dello Stato ed il DECOS (Dipartimento di Ecologia e Sviluppo Economico Sostenibile) dell’Università degli Studi della Tuscia per la gestione delle Saline e del piano di gestione con valenza immediata della zona umida quale sito SIC (Sito d’Interesse Comunitario) e ZPS (Zona Protezione Speciale), sono frutto dell’impegno di questa amministrazione”.
Sono parole di soddisfazione quelle espresse dal sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola per i risultati ottenuti nell’assemblea comunale di lunedì. “In un mese afferma abbiamo portato a termine due importanti iniziative per la salvaguardia delle Saline, chiudendo un cerchio che la precedente amministrazione aveva realizzato senza però portarlo a termine”.
Per l’area protetta si apre quindi un nuovo scenario. E su questo aspetto insiste il primo cittadino.
“L’aver regolato, infatti, i rapporti tra gli enti che dovranno interessarsi alla tutela della riserva naturale, continua e l’aver approvato con effetto immediato uno strumento indispensabile quale il piano di gestione, fondato su dati scientifici e su studi approfonditi, come ben illustrato dal professor Giuseppe Nascetti, direttore del DECOS e coordinatore del progetto di recupero ambientale “Life Natura” concluso lo scorso anno, nel suo intervento durante il consiglio comunale, è la garanzia che l’ecosistema delle Saline sarà preservato e contemporaneamente potrà diventare una fonte di sviluppo per la cittadina”.
Una occasione che non va assolutamente persa se la città vuole crescere, come il primo cittadino Mauro Mazzola evidenzia nelle sue dichiarazioni conclusive.
“Valorizzare nei prossimi anni un’area di eccezionale interesse naturalistico, - dice infine creando quanto prima un polo di ricerca scientifico nell’antico borgo delle Saline e favorendo la nascita di un turismo sostenibile che possa usufruire delle infrastrutture necessarie quali ad esempio un centro di accoglienza per i visitatori, un piccolo museo e percorsi pedonali con cartelli informativi sulle specie di flora e fauna presenti, sarebbe un eccezionale volano per l’economia di Tarquinia”.