Viterbo - Lettere - Scrive Giuseppe Rea
"An è ormai una dittatura"
28 agosto 2007 - ore 19,30
Riceviamo e pubblichiamo - Gentilissima Gabriella Grassini,
mi chiamo Giuseppe Rea e sono un umile iscritto ad Alleanza nazionale, numero di tessera 487968.
Spero che vorrà dedicarmi un pò del suo prezioso tempo, in fondo fino ad oggi non le ho mai dato fastidio...
Io sono uno di quelli che si possono definire "la vecchia guardia", iscritto al fronte della gioventù ed all'Msi
Al momento della nascita di An sono entrato, entusiasta, convinto che i valori di riferimento (come anche il simbolo) fossero quelli del Movimento sociale.
Dopo aver partecipato all'ultimo congresso provinciale (forse sono uno di quei pochi che ha ascoltato le mozioni congressuali) mi ero illuso che ci potesse essere veramente la possibilità di ritrovare in Alleanza nazionale quel "modo" di fare politica che per tutta la sua durata ha caretterizzato il Movimento sociale italiano.
La volontà cioè di creare un dibattito interno, anche forte nei toni, che coivolgesse tutti, e sottolineo tutti, gli iscritti.
Io non sono ne sindaco, ne amministratore, ne aspiro ad esserlo, ma pretendo di essere reso partecipe delle scelte che il partito di volta in volta si trova a dover affrontare.
In democrazia vince, come è giusto, la maggioranza, ma quest'ultima se vuole essere una maggioranza di una totalità non può ignorare completamente le idee e le proposte della minoranza, altrimenti, autoreferenziandosi essa stessa crea le condizioni per passare da una maggioranza democratica, ad una oligarchia, o peggio ad una dittatura.
Ed è quest'ultima forma di gestione del potere che, a mio avviso, in questo momento si stà configurando dentro al nostro partito.
Io tutti i giorni compro i giornali, leggo Tusciaweb, e parlo con gli iscritti che come me condividono le idee della destra italiana.
Altri mezzi di informazione non ne ho.
Mai fatta un assemblea, mai mandata una lettera, mai chiamato ad alcuna riunione o per partecipare a qualche manifestazione a Roma o altrove.
Quello che ho capito in questi ultimi mesi è quanto segue:
1- Il partito è più diviso di prima e non è stato fatto niente per fermare questa escalation di violenze verbali tra i vari "big" del partito.
2- Il partito è congelato (alla faccia del clima torrido) e non esprime la sua posizione su praticamente nessuno dei temi caldi che interessano il viterbese.
3- Anzichè fare politica per i cittadini si parla sempre e soltanto di poltrone, poltroncine e strapuntini, come per esempio le ultime nomine dei coordinatori di collegio, scelte dai soliti noti in base e logiche di tipo spartitorio e giammai meritorio.
Da tutto ciò ho capito che chi ne farà le spese di tutto questo saranno i valori, i nostri valori, calpestati, ignorati, ed addirittura plasmati in base ai bisogni del momento.
La mia paura da uomo che sempre è stato e sempre sarà di destra è che a causa di tutto ciò le prossime tornate elettorali andranno ad indebolire quella grande forza popolare che è la destra a Viterbo.
In fede
l’umile iscritto
Giuseppe Rea
PS Mi scuso preventivamente per eventuali errori di ortografia ma d'altronde noi di destra siamo gente di popolo anche solo con la terza media.
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