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Viterbo - Grande successo del trekking
Oltre cento persone sulle vie dell'esilio di Santa Rosa 28 agosto 2007 - ore 1,40
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Tre immagini del trekking
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- Grande successo per la terza edizione del trekking “Sulle vie dell’esilio di santa Rosa”, organizzata dall’associazione culturale TakeOff, che si è tenuta nelle giornate di sabato, domenica e lunedi.
Oltre cento partecipanti, infatti, hanno camminato per 58 chilometri in tre giorni in un percorso che unisce Viterbo, Soriano nel Cimino e Vitorchiano.
Alla partenza, dalla basilica di san Francesco, frate Agostino Mallucci, oltre agli auguri di buon viaggio, sottolineando il valore religioso dell’iniziativa, ha impartito la benedizione con l’acqua santa e la reliquia di San Francesco a tutti i partecipanti.
Presente alla partenza, tra gli altri, anche Giuseppe Conti, presidente della 2° circoscrizione del Comune di Viterbo. Il forte caldo di questa fine stagione ha messo a dura prova la resistenza di tutti i “camminatori”.
La Pro Loco di Soriano nel Cimino, come sempre, ha rifornito il gruppo, nell’incrocio con la Strada Romana, con acqua fresca, caffè e cioccolata. Lungo il percorso more selvatiche e altri frutti di stagione.
Il pranzo del primo giorno è stato consumato, dentro i boschi, nell’area attrezzata delle sorgenti dell’Acquaspasa, proprio sotto la Faggeta. Molto interessante la visita, nel secondo giorno, al sito archeologico di Corviano.
Il sindaco di Vitorchiano Gemini Ciancolini si è meritato un plauso per aver ripulito e attrezzato una parte del percorso. Le Sorelle trappiste e la Prologo hanno riconfermato l’accoglienza al folto gruppo con una ricca colazione.
Al rientro a Viterbo grande soddisfazione per aver superato una difficile prova, scambio di nomi e indirizzi, con l’impegno di rifarla il prossimo anno.
Molto usato, per gli spostamenti, il collegamento ferroviario Met.Ro. Quest'iniziativa, ormai consolidata, ha lo scopo di rievocare l'esilio di Santa Rosa iniziato, secondo le fonti storiche più autorevoli (descritto anche sulla Vita I), il 4 dicembre 1250 e conclusosi nei primi giorni del gennaio successivo. Un itinerario di rara bellezza tra boschi, sorgenti e castello medioevali.
Rosa, debole e malaticcia, con la sua agenesia congenita dello sterno, durante il suo esilio, nonostante il freddo e il gelo, continuò a confortare i genitori confidando nell’angelo del Signore che li proteggeva durante il viaggio verso il castello di Soriano nel Cimino.
Lungo il tragitto (era la vigilia di San Nicola), attraverso i boschi dei Monti Cimini, Rosa ebbe una visione divina che le predisse la fine della persecuzione della Chiesa e la morte dell’imperatore Federico II di Svevia.
A Soriano nel Cimino trovò riparo presso la cosiddetta “Cuna”, una specie di grotta situata all’interno del centro storico, nelle immediate vicinanze del castello. La sua permanenza in questo paese durò pochissimi giorni.
Ripreso, con fatica, il suo viaggio in direzione di Vitorchiano non mancò di evangelizzare gli abitanti delle campagne circostanti.
Il Signore, tramite lei, operò numerosi miracoli: in Vitorchiano convertì un’eretica con la prova del fuoco, ove vi rimase per lungo tempo senza bruciare, guarì vari infermi e risanò una bambina di nome Delicata che era cieca dalla nascita.
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