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Viterbo - Provincia - L’assessore Trapé illustra le possibilità del Piano di sviluppo rurale
Psr 2007-2013: “Una grande opportunità per la Tuscia”
25 agosto 2007 - ore 2,30
- Il Psr è una grande opportunità per la Tuscia. L’assessore all’Agricoltura Mario Trapè illustra le possibilità che il piano di sviluppo rurale per le annualità 2007-2013 rappresenta per il comparto agricolo della provincia.
“Il Viterbese ancora una volta farà la parte del leone dichiara Trapé -. E’ infatti aumentato il numero dei Comuni che in quasi tutti gli assi possono accedere ai benefici comunitari. Certamente non assisteremo più alla ripartizione delle risorse a pioggia, che in passato, terminato lo stretto periodo del finanziamento, non hanno inciso strategicamente e a fondo sul tessuto agrario provinciale”.
“Elemento cruciale della nuova programmazione continua l’assessore - è la progettazione integrata, che oltre ad assumere la priorità assoluta nella ripartizione delle risorse e un maggior contributo del 5% sull’aiuto pubblico, dovrà aggredire i nodi dello sviluppo aziendale, di filiera e territoriale. Altre novità previste dal Psr sono l’aumento delle risorse, che toccano quota un miliardo e mezzo di euro di investimenti per tutto il Lazio e oltre 200 mila le aziende interessate, malgrado l’allargamento della Unione europea che ha visto aumentare il novero dei Paesi beneficiari. La programmazione, inoltre, scommette sui giovani, ai quali è destinato il 12% dei finanziamenti, ma anche su donne, qualità e eccellenza dei prodotti”.
“Ecco perché la Provincia, che è stata delegata ad avanzare progetti in tal senso prosegue -, sta facendo opera di sensibilizzazione sul territorio in occasione della illustrazione dei cosiddetti pre-bandi, cioè le domande di adesione, affinché vengano sfruttate tutte le opportunità che il Psr potrà offrire per la crescita dell’impresa agricola e del mondo rurale”. Proprio al fine di illustrare ai diretti interessati le possibilità previste dai pre-bandi, l’assessorato organizzerà incontri sul territorio alla presenza di funzionari della Regione. Tre gli appuntamenti già stabiliti: Montefiascone, Tarquinia e Caprarola.
Ma cos’è nello specifico il piano di sviluppo rurale? I regolamenti comunitari sul Psr prevedono un approccio territoriale allo sviluppo rurale che ha permesso, attraverso il processo di zonizzazione, di individuare categorie territoriali omogenee cui associare in via indicativa delle specifiche priorità di intervento.
Il procedimento di stratificazione territoriale ha condotto quindi all’individuazione di quattro macroaree omogenee così denominate: aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata; aree rurali intermedie; aree rurali con problemi complessivi di sviluppo; poli urbani. Per quanto riguarda il territorio viterbese, Tarquinia e Montalto rientrano nella prima area, molti comuni nella seconda, nessuno nella terza e solo Viterbo nella quarta.
Quattro i “capitoli” in cui la programmazione è suddivisa. Nell’asse I: miglioramento della competitività del settore agricolo forestale (50 % delle risorse); non vi è nessuna preclusione per le zone (priorità assoluta), mentre esistono priorità relative a favore dei territori più svantaggiati. Il che sta a significare che nel caso di risorse insufficienti rispetto alle domande e a parità di altre priorità, dette zone hanno un vantaggio, che rimane comunque puramente teorico. La progettazione integrata ha comunque priorità assoluta e quindi dà certezza dei finanziamenti.
Nell’asse II: miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale (34 % delle risorse); non c’è alcuna priorità per la zonizzazione sopra individuata, ma per specifica previsione europea è presente un particolare riferimento alle aree di protezione ambientali, quali quelle di Natura 2000, Parchi e Riserve naturali, aziende che hanno aderito alle misure agro-ambientali e simili.
Nell’asse III: qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale (12 % delle risorse); solo in tre misure complessivamente pari al 2,5% c’è una priorità assoluta o una preclusione a favore delle aree meno sviluppate, certamente superabili, qualora vi siano le condizioni, con la progettazione integrata.
Nell’asse IV: attuazione dell'approccio Leader; la preclusione per specifica previsione del regolamento è per il solo comune di Viterbo.
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