Leggo con stupore la difesa d’ufficio che l’ex assessore provinciale Mazzola fa degli autovelox piazzati dal suo comune sull’Aurelia.

Se non sbaglio fu lui a sollevare tempo fa il problema degli autovelox piazzati a mo' di agguato col fine di racimolare soldi.

Entrò anche in polemica con il sindaco di Bagnoregio, o no?

Sono certo che ha correttamente indicato ai vigili di piazzarsi nei punti dove il limite è di 90 km/h altrimenti saremmo di fronte ad un caso di sdoppiamento della personalità.

Comunque sia, gli argomenti delle proteste poggiano su basi solidissime.

Che gli autovelox siano usati dai comuni per fare cassa lo sanno anche i sassi.

Per fare in modo che finiscano le proteste bisogna uniformare i limiti di velocità, questo i politici di ogni livello non vogliono capirlo... o fanno finta?

L’attenzione dei media sulle stragi della strada evidenzia comportamenti quali l’abuso di alcool o l’assunzione di doghe,questa gente se ne frega degli autovelox.

A rimetterci sono le persone “normali” che magari vanno a 60 km/h su una statale..

Non è possibile avere strade in cui ogni 2 km si cambia il limite massimo, ci sono anche cartelli da 50 km/h sull’Aurelia... ma quand’è che si mette mano seriamente al problema?

E’ una strada da fare a 90 km/h? Si tolgano di mezzo i limiti più bassi verificando le effettive situazioni di pericolo che hanno portato a metterli.

Certo è molto più facile quando c’è un incrocio pericoloso mettere un limite e fare le multe piuttosto che sistemare o eliminare l’incrocio.

E’ normale che la superstrada si debba percorrere a 90 km/h come una statale? Deve essere riportata a 110!

Altrimenti torniamo a passare sulla statale Ortana e al posto della superstrada ci piantiamo le patate.

In Puglia c’è la Bari-Brindisi che ha le stesse caratteristiche della Viterbo-Orte eppure si va a 110.

Purtroppo gira tutto intorno ai soldi, la manutenzione costa mentre l’autovelox rende!

“Loro” lo sanno, noi lo sappiamo…evitino almeno di prenderci in giro.

Cordiali saluti.

Massimiliano Forieri