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Il sindaco Moscherini |
- Il Lazio ha bisogno dell'aeroporto a Tarquinia. Scende in campo il sindaco di Civitavecchia Moscherini.
“Il terzo aeroporto - afferma Gianni Moscherini - va realizzato a Tarquinia, farlo a Viterbo significherebbe costruire il futuro economico della Regione Lazio sulla sabbia”.
l sindaco si inserisce nel dibattito, senza per questo scartare l’ipotesi di uno scalo aeroportuale nel basso Lazio.
“Il sistema aeroportuale laziale non deve escludere l’area produttiva di Latina e Frosinone - continua il sindaco -, ma è anzi fondamentale che sia funzionale a tutta la regione. Il problema è che l’Alto Lazio ha altrettanto bisogno di uno scalo e un terzo aeroporto, che sostituisca progressivamente nelle funzioni il mal collegato sito di Ciampino, va senz’altro realizzato. Non tuttavia a Viterbo, non perché abbia antipatia verso questo centro, bensì perché la realtà sconsiglia questa ipotesi.
Innanzitutto dal punto di vista logistico, quando si scende all’aeroporto si ha l’esigenza di raggiungere il centro in tempi brevi, e il centro è evidentemente Roma. E’ noto quindi quanto siano insufficienti i collegamenti sia stradali che ferroviari tra il capoluogo della Tuscia e la capitale. Inoltre un aeroporto a Viterbo non sarebbe funzionale al porto, visto che della trasversale si parla dal ’68 senza che tra Viterbo e Civitavecchia sia stato creato un solo chilometro di superstrada”.
Per Moscherini quindi “l’aeroporto va fatto a Tarquinia, dove si troverebbe a soli cinque chilometri dal porto più importante del Lazio, peculiarità che al mondo soltanto Singapore, al momento, può vantare. Il che sarebbe assai funzionale proprio al porto, sia per il traffico crocieristico che per il traffico merci, laddove si può anche andare a sviluppare quei tre milioni di metri quadri che rappresentano, tra i comuni di Allumiere, Civitavecchia e Tarquinia, il retroporto naturale.
La struttura già c’è e potrebbe peraltro essere utilizzata ventiquattr’ore al giorno per i voli merci, grazie alla bassa densità abitativa, cosa che in Italia oggi accade solo a Orio al Serio. L’ipotesi di Tarquinia sarebbe inoltre valida anche in chiave di traffico passeggeri per il low-cost e parallelamente per un rilancio della compagnia di bandiera italiana, visto che il nuovo scalo avrebbe prezzi tariffari ben più vantaggiosi di Fiumicino. Il tutto a soli 60 chilometri da Roma, con collegamenti ferroviari ed autostradali adeguati.
Allora, tutte le ragioni tecniche depongono a favore di questa scelta, e lo dico da amministratore ma anche da persona che sa di logistica. Spero quindi che la razionalità della scelta tecnica impedisca di costruire il futuro economico del Lazio sulla sabbia, come qualcuno vorrebbe fare, magari perché a Viterbo c’è un ministro della Margherita e un amministratore dei Ds. Anzi, questo dibattito serva anche da riflessone conclude Moscherini sulla necessità di mettere da subito mano almeno alla trasversale Civitavecchia-Orte e al collegamento stradale tra Viterbo e Roma”.