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La statua di Santa Rosa sul Fiorino
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- Santa Rosa val bene una multa.
La prenderanno con filosofia, soprattutto se sono di Viterbo, quegli automobilisti che stamani sulla loro vettura hanno trovato una contravvenzione per divieto di sosta o che peggio, si sono visti portare via dal carro attrezzi il proprio mezzo.
E’ successo su Via Marconi, ma anche in Via Cavour, dove da giorni sono stati posizionati divieti per il passaggio della carovana con le varie parti di Ali di Luce, diretti a San Sisto.
Da qui la Macchina di Santa Rosa ripartirà, stavolta tutta intera, la sera del tre settembre.
Di buon mattino, cinque tra camion e trattori sono partiti dai capannoni di Castel d’Asso. Capofila Contardo Cesarini, alla guida di un Fiorino con a bordo un ospite illustre, la statua della Santa.
Dietro tutti gli altri, pazientemente in coda. Contro il traffico cittadino e soprattutto la sosta in doppia fila, nemmeno le intercessioni dall’alto sono sufficienti, così la carovana si è più volte fermata lungo il percorso, per consentire alla polizia municipale di rimuovere auto o liberare il percorso, da piazza del teatro, passando per Via Marconi, Via Ascenzi, Piazza del Plebiscito, quindi Piazza Fontana Grande fino a San Sisto.
Lungo la strada tanti curiosi con cellulare d’ordinanza, per scattare la foto ricordo di rito e fare i primi commenti, come un gruppo d’anziani al Sacrario. “Va a San Sisto, ari ce semo”. Il tre settembre, un modo come un altro per scandire il tempo che passa.
A Piazza del Plebiscito, una comitiva di turisti si ferma a guardare, magari cercando di comporre mentalmente i pezzi della Macchina. Impresa difficile.
Sotto il Comune la carovana fa una sosta. C’è il tradizionale incontro con il sindaco, che scende da Palazzo dei Priori per salutare gli operai addetti al trasporto, per primo Contardo. Indosso hanno tutti una t shirt aziendale arancione. Anche Gabbianelli ne ha una dello stesso colore sotto un completo bianco, ma la sua sponsorizza una passione, la Roma.
Dopo la sosta, il primo cittadino prende posto accanto a Contardo Cesarini e si parte per l’ultimo tratto, fino a Porta Romana.
Da qui il via all’assemblaggio della Macchina, per poter cominciare a lavorare sugli impianti meccanico e delle luci.
Per arrivare in tempo al tre settembre, quando Ali di Luce sfilerà per Viterbo, forse per l’ultima volta.