- Università Agraria di Tarquinia e Università La Sapienza di Roma dipartimento Studi Farmaceutici, insieme in un progetto ambizioso volto alla rivalutazione del patrimonio boschivo e delle essenze vegetali in esso comprese.
Ancora oggi nei terreni di Demanio Civico gestiti dalla Università Agraria di Tarquinia si può osservare un vasto assortimento di piante medicinali che crescono in maniera pressoché spontanea, il progetto prevede la selezione e la raccolta di quelle piante caratteristiche e l’estrazione dei principi attivi che le rendevano già famose nell’antichità. Successivamente i principi attivi saranno oggetto di studio presso l’ateneo romano per determinarne le proprietà microbiologiche e tossicologiche.
il Professor Rino Ragno, coordinatore del progetto ricorda come anche Eschilo (VI sec. a.C.) sapeva che “l’Etruria è un paese ricco di farmaci”, molte le varietà di erbe officinali alla base della fitoterapia che nascono in questa terra. I primi riscontri sono molto positivi, abbiamo già individuato una particolare varietà di Elicriso Italiano che cresce all’ombra di piccole pinete che si differenzia dal comune Helichrisum Italicum, per alcuni aspetti anatomici visibili già ad occhio nudo. Già dà settembre avremo i primi riscontri in merito alle analisi chimiche e microbiologiche, visto il buon quantitativo di olio essenziale estratto, in particolare interessa l’azione antifungina e la tossicità sulle cellule umane.
Nella prima fase del progetto gli studenti avranno modo di cimentarsi sul campo raccogliendo dati da utilizzare in tesi sperimentali, in un secondo momento gli esiti scientifici saranno sottoposti alla comunità scientifica e pubblicati, il terzo livello del progetto prevede la possibilità di coltivare le piante che si sono dimostrate scientificamente più interessanti.
Per il Vice Presidente Sergio Mancinelli con delega all’Agricoltura non si tratta della solita convenzione destinata a rimanere lettera morta, in questo progetto siamo già operativi ed in possesso dei primi dati. La sperimentazione era uno degli obbiettivi programmatici individuati, non cerchiamo tesori nascosti, ma essenze vegetali che possano essere utili da un punto di vista farmacologico e cosmetico. Un mercato in crescita che potrà portare con sé buone rendite economiche.
Sotto osservazione anche piante più comuni come il mirto, il cardo ed alcune varietà di menta, raccolte da studenti e professori in interminabili passeggiate nei boschi della Roccaccia.