Riceviamo e pubblichiamo
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- Leggo inorridita e contrariata l’articolo relativo all’istallazione del luna park in Via Garbini; convinta di non aver compreso bene mi soffermo su ogni singola parola e mi ritrovo a scrollare la testa!
Sono viterbese, pago le tasse... tutte, mi piace la mia città, voglio l’aeroporto, ma soprattutto abito in fondo a Via Garbini!
Una via congestionata dal traffico a tutte le ore del giorno, senza la minima presenza di strutture adeguate alla “nuova immagine verde” che la città ha assunto negli ultimi tempi, una via che non lascia molte speranze agli intrepidi pedoni che sono costretti ad appiattirsi lungo i muretti laterali, una via che fa da contenitore a esercizi commerciali che si ritinteggiano, si ristrutturano e vivono di luce riflessa dei centri commerciali.
Una via in cui si transita a qualsiasi velocità, dai 2km orari (se c’è fila) ai 120 (se di sera non c’è, apparentemente, nessuno). Una via che fa da imbuto verso la “mistica”zona artigianale del Poggino e gli svincoli stradali.
Una via che fa comodo, ma fa comodo non considerarla una via!
Ci sono degli abitanti, gente che ha investito i propri risparmi per comprarsi una casa e ci sono bambini che non hanno un giardino decente o un parco giochi in cui trascorrere del tempo, come invece in altri quartieri viterbesi.
Via Garbini non fa parte degli interessi che l’amministrazione comunale dimostra verso il decoro e la pulizia, eppure è una via che appare immediatamente a chi arriva alla porte della città, non meno di valle Faul con i suoi pratini e le sue piantine stagionali e, soprattutto, non meno della “Zona Ipercoop” che, fortunatamente per chi ci abita, è adeguata alle aspettative di chiunque.
L’ennesima dimostrazione del disinteresse verso Via Garbini è, appunto, il collocamento del luna park in quello squallido e desolato triangolo di asfalto, che non ha senso, ma che almeno fino ad ora, non ha dato fastidio a nessuno.
Ci saranno musiche ad alto volume, schiamazzi, motorini e macchine lungo le strade collaterali, e di fronte a questa prospettiva invito il sindaco e gli assessori, che evidentemente non abitano in Via Garbini, a ragionare: il luna park è un’attrattiva ovunque venga collocato e chi ci vuole andare si organizza per andarci, e quindi, allestirlo in due ettari fuori il centro abitato poteva essere una soluzione che addirittura i giostrai sarebbero riusciti a comprendere!
Carla Coletti