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- Il quinto volo di Ali di Luce
Per la creatura di Ascenzi e Cesarini, quello del 2007, sarà l’ultimo trasporto.
Almeno da contratto.
Intanto da lunedì 20 si ricomincia. Alle sei del mattino, dai capannoni a Castel D’Asso, cinque tra camion e trattori trasporteranno altrettante parti della Macchina attraversando la città, per arrivare a Porta Romana, dopo una sosta a Piazza del Plebiscito per il tradizionale saluto al sindaco Gabbianelli.
Una volta sul posto partiranno le operazioni d’assemblaggio che si concluderanno in giornata.
Quindi inizierà la corsa contro il tempo per arrivare puntuali alla sera del tre, anche se l’esperienza acquisita negli anni è una garanzia sulla riuscita. Tanto che ci sarà il tempo per quella che è diventata ormai una tradizione, la cena a base di pennette sotto il cantiere.
Come ogni anno, sono previste migliorie, in particolare all’illuminazione.
Cinque anni di Ali di Luce e dieci per i Cesarini, costruttori di questa e della precedente Macchina, Una Rosa per il Duemila.
E il prossimo anno? “Dispiace dover abbandonare una tradizione spiega Andrea Cesarini in cui ci siamo tuffati anima e cuore. Ma è improbabile che ci presenteremo per un altro progetto. Si tratta di un’impresa difficile, che si fa con tanto amore e con un pizzico di follia”.
Ad Ali di Luce, molto amata dai viterbesi, potrebbe essere concesso un anno di proroga. “Se dovesse accadere osserva noi ne saremmo felici, anche se è ancora presto per poterlo dire”.