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Giancarlo Gabbianelli
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enza filtro - Il dibattito sulle politiche d’integrazione dei Rom, che sta caratterizzando la politica a livello nazionale, rappresenta un elemento di riflessione anche per le amministrazioni locali.
Sulle pagine dei maggiori giornali nazionali, infatti, il confronto è ormai presente in maniera trasversale, caratterizzato da approcci diametralmente opposti in base allo schieramento politico d’appartenenza.
Ed è proprio qui, forse, l’errore. Ossia pensare che la tematica dei Rom sia una questione partitica. Peggio ancora ideologica.
Le “ricette” su come gestire la tematica, sono da anni al centro di un costante confronto. Viterbo, dal canto suo, è quotidianamente attenta alle necessità di tutte le categorie sociali, specialmente di quelle più disagiate, compresa quella dei Rom.
E’ un elemento importante, che ha permesso alla Città dei Papi di ottenere importanti risultati, affrontando i problemi in modo reale, e non come spesso accade, demagogico.
I capisaldi su cui basare l’azione amministrativa, furono e continuano ad essere due: dialogo e integrazione.
“La città di Viterbo, circa 15 anni fa, decise di realizzare un campo nomadi con l’intento di ospitare i Rom presenti sul territorio spiega il sindaco di Viterbo Giancarlo Gabbianelli soluzione adottata da molte altre amministrazioni, ma che spesso è stata oggetto di pesanti critiche ed accuse.
Così, circa quattro anni fa, senza troppo clamore e senza tensioni, abbiamo deciso di affrontare il problema in un modo diverso, coinvolgendo gli abitanti del campo nell’individuazione della strada da seguire: fu una soluzione che ci ha permesso di rispondere concretamente sia alle esigenze dei Rom, che di tutti i cittadini viterbesi.
Per questo rispediamo al mittente le assurde accuse del ministro Ferrero, che tenta solo di attribuire ai Comuni la responsabilità del fallimento della politica di assistenza e sicurezza del Governo.
La loro è solo demagogia, visto che ancora una volta Prodi ha fatto fare una pessima figura all’Italia, meritandosi una procedura d’infrazione europea, grazie al suo al suo finto buonismo, alla sua inconcludenza, ed al fatto di scaricare sui Comuni precise responsabilità governative.
Prodi, tra l’altro, cominci a destinare risorse agli enti locali, invece di sottrarle com’è suo costume fare, in modo che si possa rispondere alle esigenze di sicurezza e sociali di tutti i cittadini, nonché dei Rom.
Ormai al ciglio umido di Prodi non crede più nessuno, neanche gli sceneggiatori di fiction.”
A fare eco al sindaco Gabbianelli è l’assessore alle politiche sociali Mauro Rotelli.
“Per quel che riguarda il campo nomadi di Viterbo, decidemmo di risolvere la questione ricorrendo all’aiuto degli stessi Rom spiega l’assessore per questo mandammo gli assistenti sociali del Comune a parlare con tutte le famiglie, e con loro furono trovate soluzioni man mano diverse ma decisamente efficaci, visto che oggi il campo non c’è più.
E’ bene ricordare sottolinea Rotelli che oltre ad aver favorito l’integrazione dei Rom, la chiusura del campo ha comportato un importante risparmio ai cittadini viterbesi, visto che pagavamo acqua e luce per tutte le famiglie presenti nell’area.
Non bisogna poi dimenticare tutti i senza fissa dimora presenti nel territorio. Anche in questo caso siamo quotidianamente impegnati per risolvere i loro problemi, anche grazie al prezioso aiuto che abbiamo dai carabinieri, la polizia, la guardia di finanza e dalla polizia locale.
Un importante supporto arriva dalla Croce rossa, la Caritas, e da tutte le associazioni di volontariato sociale ha concluso Rotelli a conferma di quanto sia importante fare squadra di fronte a problemi che riguardano tutta la comunità.”