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- Arrivederci, Viterbo. Il Tuscia Operafestival ha chiuso la prima edizione ieri sera in un gremito teatro dell’Unione con applausi scroscianti per Michele Campanella, uno dei protagonisti della scena musicale internazionale che, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica del Tuscia Operafestival diretta dal maestro Stefano Vignati, si è esibito nel concerto n° 21 per pianoforte e orchestra K467 di W. A. Mozart. Nella seconda parte dello spettacolo, protagonista invece la musica di L. W. Beethoven con la Sinfonia n° 2 in re maggiore.
Tuscia Operafestival, è tempo di bilanci. E i numeri, in tal senso, parlano chiaro: oltre 10.000 gli spettatori che hanno affollato gli appuntamenti in cartellone in un mese di programmazione e più di 300 artisti tra solisti, cori, orchestra, ballerini, impegnati nella kermesse.
Ma, visto che oltre alla quantità, spesso è la qualità a fare la differenza, anche in questo caso i nomi parlano da soli: l’apertura il 10 luglio con Tullio Solenghi, voce narrante di “Pierino e il lupo”, la fiaba musicale di Sergei Prokofiev; il 14 luglio l’Exsultate Jubilate di Mozart - soprano Britanne Welch - e lo Stabat Mater di Pergolesi - soprano Ilaria De Francesco, già protagonista della grandiosa Aida di Zeffirelli nel centenario verdiano, e mezzosoprano Marilena Montuoro, finalista al Premio Callas.
Poi il 21 luglio, per la notte Bianca, in scena i Carmina Burana di Carl Orff, eseguita dall’Orchestra sinfonica del Tuscia Operafestival, dalla Corale polifonica viterbese, dal Coro dell’Universita’ del New Mexico e dalla Corale tuscolana, insieme al Coro delle voci bianche Arcum, per un totale di oltre 180 artisti diretti dal maestro Stefano Vignati.
Tripudio, poi, il 26 luglio per “Le nozze di Figaro”, con la regia di Lina Wertmuller, le scenografie di Enrico Job e un cast giovane ma di altissimo livello: Svetla Vassileva (La Contessa di Almaviva), stella del panorama lirico internazionale, affiancata da Massimiliano Gagliardo (Il Conte di Almaviva), Daniela Pini (Cherubino), Marina Di Marco (Susanna), Giulio Boschetti (Figaro). Ieri, infine, il concerto con Campanella, tra i pianisti contemporanei più affermati a livello internazionale.
E se sul futuro del Tuscia Operafestival, la stessa Wertmuller all’indomani della prima aveva scommesso - «E’ una manifestazione di grande spessore e in ascesa, legata anche alla scuola di Vignati che è una fucina di talenti internazionali. Credo molto in questo festival, e sono convinta che i prossimi anni dimostreranno che ho ragione», le sue affermazioni - i presupposti per il prossimo anno sono più che positivi.
Stefano Vignati, cuore e anima della manifestazione in qualità di direttore artistico e d’orchestra, preannuncia sorprese per il prossimo anno. “Porteremo a Viterbo grandi personaggi dichiara, senza però svelare con chi siano le trattative in corso che permetteranno alla città di fare un salto culturale sul panorama internazionale ancora più importante di quello fatto quest’anno. La Tuscia è, del resto, un territorio culturalmente in fase di sviluppo e dalle enormi potenzialità”.
Solo pochi i particolari che filtrano sull’edizione 2008 del festival. “Coinvolgeremo la città in maniera più estesa rispetto a quest’anno continua Vignati sia a livelli di orari che di appuntamenti, così come rafforzeremo il calendario sui principali centri del Viterbese, come Bolsena e Civita di Bagnoregio che già quest’anno ci hanno dato un ottimo riscontro di pubblico. Contemporaneamente daremo al Tuscia Operafestival un respiro più spiccatamente europeo, coinvolgendo artisti, compagnie e gruppi di diversi Paesi del Vecchio continente”.
E tirando un bilancio conclusivo della manifestazione, il maestro Vignati dichiara: “L’accoglienza riservataci da critica e pubblico ha superato le aspettative. Certo eravamo consci dell’alto livello degli eventi proposti, ma quella su Viterbo è stata una scommessa. Solo ora, tirando le somme, possiamo dire che questa scommessa è stata vinta: la città, le istituzioni, la stampa locale, nazionale e internazionale hanno risposto con grande entusiasmo. Ringrazio tutti, quindi, e do appuntamento al prossimo anno”.
Il Tuscia Operafestival, intanto, sbarca negli Stati Uniti. A dicembre il maestro Vignati e la sua orchestra, insieme alla Corale polifonica viterbese, saranno nel New Mexico per esibirsi ne La messa da Requiem di Giuseppe Verdi. E questo, dicono dall’organizzazione, sarà solo il primo degli appuntamenti oltre i confini della manifestazione nata a Viterbo.