Senza filtro - Se passeggiando per Via Saffi capita di leggere “Uscita di sicurezza” o “ si prega di lasciare libero il passo” l’idea che salta subito in mente è quella di un garage o qualcosa di simile, soprattutto se il portone che reca tali cartelli è coperto di polvere e in evidente stato di abbandono.
Invece no. E’ l’ufficio mediatori culturali della Provincia di Viterbo, come recita, poco convinto, un altro cartello “incerottato” un po’ più in là, dove, sotto la scritta Centro Servizi Mediatori Culturali. Informazione, orientamento ed assistenza per l’immigrazione, lo spazio riservato all’orario di ricevimento al pubblico è rimasto rigorosamente vuoto.
Forse una distrazione? O forse la necessità immediata di rincorrere in questo momento problematiche ben più pressanti, ha convinto questa sinistra rocambolesca a mettere in garage, appunto, uno dei suoi carro armati elettorali preferiti: l’immigrazione.
Non è dato saperlo.
Quel che è certo, e che salta subito all’occhio, è uno spettacolo poco incoraggiante che preoccuperebbe anche chi, sospinto dal vigoroso vento dell’integrazione razziale e dell’accoglienza universale, si approssima alle porte della nostra ridente cittadina a bordo di un gommone.
Ma questo non sembra preoccupare più di tanto la giunta Mazzoli pare.
Anche perché l’ufficio immigrazione in Provincia già esisteva e funzionava anche bene.
Non si capisce, quindi, perché sia stato chiuso e confinato in quella che a prima vista pare poco più di un’autorimessa.
E’ forse questo il posto in cui la giunta Mazzoli ha relegato la sua innata vocazione all’accoglienza?
Verrebbe da pensare di sì.
D’altra parte la fanfara di centrosinistra, ottenuta la poltrona, non ha più senso che continui a strombazzare a destra e a manca le sue allegre canzonette da sagra elettorale.
Forza Italia
Tiziana Mancinelli