Riceviamo e pubblichiamo
- Molti viterbesi amanti della tradizione del 3 settembre si chiederanno come saranno state “dal vivo” le prime macchine di S. Rosa (di ridotte dimensioni) di cui è giunta documentazione.
Questa surreale comparazione storica, religiosa e culturale in parte è possibile.
Semisconosciuta ma piena di fascino ed analogie di vario genere è infatti una barocca e monumentale “macchina” che sfila nella vicinissima Orvieto; il 14 agosto alle 19,00, da S. Andrea al duomo.
La tradizione risale al medioevo; si consolida e viene ufficializzata con ordinanza comunale dal 1338 per liberare la città da un assedio. Nell’occasione presenziavano solennemente i rappresentanti dei territori legati politicamente e militarmente ad Orvieto (es. zone del Lago di Bolsena).
Angeli a tutto tondo anche a grandezza naturale, volute, ornamenti; richiamano molto da vicino le prime ridotte macchine di Franceschini (1690), di Nini (1700), di Iapelli (1707), di Tacchini (1766), di Romani (1792) e di altri costruttori viterbesi.
Il basamento curvilineo ligneo sembra in particolare ispirato da questi disegni; con la particolarità meccanica di consentire la “girata” di tutta la macchina per il passaggio “di taglio” nei vicoli più stretti.
La piccola “Macchina” orvietana è dedicata all’Assunta, patrona del Comune.
E’ probabilmente databile a qualche decennio successivo alle macchine viterbesi citate; il disegno elegante fa presupporre l’intervento, peraltro mai studiato a fondo, di architetti legati al territorio.
Singolare è la sostanziale autenticità di tutte le strutture in legno, ferro, gesso e cartapesta.
Uscita fino ai primissimi anni ’70, è stata per diversi decenni dimenticata nei magazzini e sostituita con una struttura molto più maneggevole; solo da qualche anno è stata ripulita e rimessa in uso dall’Opera del Duomo.
La “macchina” dell’Assunta viene trasportata da circa 25 portatori a “spalletta”in costume.
Un salto ad Orvieto il 14 Agosto alle ore 19,00 può pertanto garantire un mix di messaggi storici, religiosi e culturali che solo la singolare interconnessione di questi territori può produrre
Fausto Ermini
Orvieto
fausto.ermini@tin.it