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Via Marconi deserta |
Senza Filtro - Ormai periodicamente ci troviamo a parlare di via Marconi, anzi, “boulevard Marconi” che dopo mesi di discussioni rimane ancora un fastidioso nodo da sciogliere.
A distanza di un anno dall’inizio dei lavori che hanno trasformato la strada vorremmo cercare di fare il punto della situazione con sincera obiettività .
In questi giorni “festeggiamo” un anno dall’inizio dei lavori, ovvero dall’avvio della chiusura, dapprima parziale e poi totale, della via al traffico veicolare.
Ricordiamo che per tutta la durata dei lavori, circa 4 mesi, sia la popolazione che i commercianti, hanno sommessamente e speranzosamente sofferto in silenzio e masticato polvere, senza eccepire sull’operato dell’amministrazione che, a detta di tutti, stava realizzando un’opera senza precedenti destinata ad incrementare il valore paesaggistico, di qualità della vita e, perché no, economico dell’intera città.
Oggi parlare di via Marconi è ancora molto attuale perché rappresenta uno dei capitoli più cupi per quest’amministrazione che nella realizzazione del boulevard sembra aver trascurato rilevanti dettagli .
A prescindere dalla bellezza dell’opera, essendo commercianti, ci piace considerare le cose nel loro senso pratico e quindi vorremmo esternare alcune considerazioni riguardo l’utilità ed i vantaggi della chiusura della via al traffico .
In particolare però, rivolgendoci a quei personaggi dell’amministrazione comunale con i quali abbiamo avuto qualche incontro iniziale, vorremmo ricordare che la via fu chiusa, testuali parole, a “carattere sperimentale” nel giugno 2005 .
A debita distanza temporale si sarebbe poi analizzato il risultato in termini di fruibilità e soddisfazione dei cittadini tutti e ratificato eventuali modifiche.
A marzo 2006 ci si chiede se tale carattere “sperimentale” sia ancora in essere o se, all’insaputa della popolazione intera, tale precarietà sia in qualche modo divenuta definitiva.
In caso negativo ci piacerebbe condividere i risultati ottenuti viceversa, in caso positivo, vorremmo comunque avere visibilità dei criteri che hanno indotto tale decisione .
In ambedue le situazioni, da cittadini e da commercianti, crediamo di avere il diritto di sapere.
Nel frattempo possiamo citare la via come esempio da seguire per demolire il tessuto commerciale del centro storico della città, che appare oggi come un malato in agonia al quale sono state sospese le cure mediche ...
Alla cittadinanza invece ci rivolgiamo per chiarire, in modo definitivo, che i commercianti non sono contrari alla chiusura del centro alle automobili, anzi, credono fermamente che un adeguato provvedimento sia necessario ed auspicabile se concepito con una visione globale di tutti gli aspetti connessi (parcheggi, trasporti pubblici, ecc.) .
Se il Comune avesse per tempo chiarito le proprie intenzioni, forse molti di noi avrebbero avuto il tempo necessario ad organizzare la propria azienda ad affrontare una situazione diversa da quella che sino ad allora si era vissuta.
In termini pratici, se il negozio x avesse saputo che nel giugno 2005 la viabilità del centro avrebbe subito importanti variazioni, avrebbe potuto pensare di trasferirsi in altro punto valutando tutte le variabili per tempo.
Oggi invece i costi dei locali all’esterno della cinta muraria hanno subito una favolosa impennata anche grazie all’improvvisa emorragia di attività commerciali dal centro storico .
Noi commercianti siamo per definizione incontentabili e lamentosi e questo è vero tanto quanto il fatto che spesso siamo le vere ed uniche vittime di decisioni sbagliate frutto della prepotenza e preoccupante impreparazione di certi amministratori pubblici .
In ogni caso inviamo una eloquente immagine di Via Marconi alle ore 18 di un qualsiasi pomeriggio invernale, con la speranza che le cose cambino prima possibile .
Coordinamento Ascovit