Viterbo - Il prefetto Alessandro Giacchetti in visita alla Camera di Commercio
Palombella: “Lavoriamo insieme
per lo sviluppo del territorio”
Viterbo 7 marzo 2006, ore 17,50
Senza Filtro - A poco più di un mese dal primo incontro nel Palazzo del Governo di Piazza del Plebiscito, lunedì 6 marzo il prefetto Alessandro Giacchetti ha ricambiato la visita del presidente della Camera di Commercio di Viterbo Ferindo Palombella recandosi nella sede di via Fratelli Rosselli, dove ha incontrato il vicepresidente Roberto Pepponi, Leonardo Michelini, membro del Consiglio camerale, e il Segretario generale Franco Rosati.
L’incontro, svoltosi in un clima di grande cordialità, ha rappresentato l’occasione per fare il punto sull’economia della Tuscia.
“Come ha avuto modo di constatare ha spiegato al Prefetto il Presidente Ferindo Palombella questa terra possiede una marcata identità culturale, un ambiente invidiabile e prodotti di assoluta qualità. Ha bisogno, però, di fare un salto in avanti, superando barriere e steccati che talvolta, purtroppo, hanno costituito un ostacolo allo sviluppo. Come Camera di Commercio ha continuato Palombella negli ultimi anni abbiamo indirizzato il nostro impegno nella creazione di un sistema, cercando di divenire punto di riferimento istituzionale delle imprese e collante tra le associazioni di categoria. Al tempo stesso ci siamo posti accanto agli Enti locali, e in talune circostanze siamo stati un pungolo, per favorire quelle azioni che possono determinare lo sviluppo del territorio”.
“Un ruolo non facile ha sottolineato Leonardo Michelini, membro del Consiglio camerale perché non di rado i tempi della politica non sono quelli delle imprese, per necessità chiamate a guardare oltre il presente”.
Toccato anche il tema delle infrastrutture, quanto mai sentito dagli imprenditori viterbesi: “La carenza di reti viare e ferroviare ha dichiarato Roberto Pepponi, vicepresidente della Camera di Commercio sta diventando sempre più un limite per la nostra provincia, incapace di intercettare quei flussi turistici e commerciali diretti nelle vicine province umbre e toscane, a Roma e nella Città del Vaticano, per non parlare del porto di Civitavecchia.
È necessaria maggiore determinazione e compattezza tra i diversi soggetti istituzionali e non, perché mentre noi da anni siamo fermi a discutere sul da farsi gli altri corrono e raggiungono risultati importanti. Un caso emblematico è quello dell’aeroporto civile: siamo a un passo dal suo completamento eppure tra lo scetticismo di alcuni e le scelte discutibili di altri, si va ipotizzando un utilizzo marginale dello scalo. Una storia che i nostri predecessori hanno già vissuto quando si doveva decidere sul tragitto dell’autostrada e della ferrovia. E sappiamo come è andata a finire”.
Il prefetto Alessandro Giacchetti, oltre a rivelare compiacimento per la sua nomina nella Tuscia ha fornito delle risposte ad alcune delle questioni sollevate: “In questi pochi mesi ho avuto modo di apprezzare le grandi risorse della provincia di Viterbo e sono pronto a collaborare affinché le potenzialità inespresse possano tradursi in sviluppo per l’intero territorio. In tal senso la Prefettura di Viterbo, proprio per le sue peculiarità, potrà costituire un importante riferimento istituzionale di dialogo tra i diversi soggetti e un ulteriore stimolo per la crescita culturale, sociale ed economica”.