Sport - Viterbese
I gravi problemi del settore giovanile...
di Sergio Mutolo
Viterbo 7 marzo 2006, ore 17,50
Riceviamo e pubblichiamo
- La criticità della situazione societaria ha fatto passare purtroppo in secondo piano i gravi problemi in cui versa il settore giovanile gialloblù.
Sorvoliamo su alcune scelte, autolesionistiche al limite del suicidio tattico, più volte denunciate. Come l’incredibile ostracismo dichiarato nei confronti dei talenti della Berretti. Lasciati da sempre ad ammuffire in tribuna, con una tenacia degna di miglior causa, anche quando circostanze fortuite (e non solo) ne avrebbe fortemente consigliato l’utilizzo.
Solo per privilegiare giocatori che possono vantare un grande avvenire dietro le spalle (Rossi, Scarchilli, Statuto e via cantando) e che hanno irrimediabilmente appesantito il bilancio. Fino a portare la società sull’orlo della messa in mora, senza mai fare la differenza sul campo in termini di risultati.
Ovvero per catapultare a Viterbo, su indicazione di chissà chi e alla resa dei conti per lasciarli in naftalina, due presunte promesse del 1981 (Venturini e Ferrante) e un giovane come Ghiandi (che ha trovato un certo spazio solo nella derelitta Aglianese dello scorso campionato, mentre l’Ancona l’ha scaricato senza colpo ferire).
Vorremmo piuttosto oggi segnalare una notizia che traiamo dal forum del sito viterbesecalcio.com (fonte inesauribile di dati che riguardano la società e dintorni) e che ci rende conto della triste parabola dei ragazzi gialloblù della classe ’91.
Apprendiamo che i poverini scendono in campo la domenica al massimo con 11 effettivi (ma capita speso che siano solo in 10) e che ogni partita incassano dalle 6 alle 11 reti. In classifica hanno raccolto un solo punto. E però ogni volta sono pronti a giocare offrendosi in sacrificio al massacratore di turno, al solo scopo di onorare la chiamata della Viterbese calcio.
Quello di aver lasciato inaridire il settore giovanile - che dovrebbe essere (è) la linfa vitale di una società professionistica degna di questo nome - è solo uno dei tanti demeriti di una società ormai definitivamente irrisolta.
Invero nulla è dato sapere di come funzioni, sotto il profilo organizzativo, il settore giovanile gialloblù. Tutto nella norma, comunque. Se, a nove giornate dalla fine del campionato, non è stato mai comunicato l’organigramma della prima squadra come possiamo aspettarci dati ufficiali sull’assetto dirigenziale del settore giovanile?
Sembrerebbe, da notizie che cercano (come sempre) conferma, che venga gestito in forma autonoma da Bisanti, con il quale sarebbe stato sottoscritto un accordo triennale.
Ci si domanda allora se il settore giovanile rientri nell’ambito della AS Viterbese calcio. O se, piuttosto, non sia una sorta di fitto di ramo d'azienda da considerare a parte in caso di cessione. Infine rileviamo che, all’inizio della corrente stagione, era stato ingaggiato un fior di professionista del settore come Patarca. Figura che prometteva una rinascita del settore a 360 gradi, ma che, ovviamente, è stato lasciato andare via.
Ai nostri meravigliosi ragazzi del ’91 giungano affetto, simpatia e solidarietà.
Ci riferiscono, ma anche questa notizia sarebbe da verificare grazie a conferme ufficiali (?!), che ciascuno di loro avrebbe versato circa 400 euro per poter partecipare al campionato di categoria. E per indossare la maglia con i colori che si porta (dovrebbe portare) nel cuore.
Questi ragazzi sarebbero il futuro della squadra gialloblù e, dunque, il futuro di noi innamorati di queste maglie. Ma come poterci fare ancora conto dopo un’esperienza così deflagrante?
Sergio Mutolo