Senza Filtro - Una commissione provinciale sull’infanzia, un convegno con tutti i sindaci del Viterbese per proporre un’architettura nuova a misura di bambino, il monito del direttore generale dell’Unicef, i consigli da padre di famiglia del vescovo di Viterbo Lorenzo Chiarinelli, il racconto di chi ha passato anni nelle fogne di Bucarest tra i ragazzi emarginati. Poi consigli, suggerimenti e approfondimenti sul tema dell’infanzia: quella rapita, quella povera, quella senza.
Sono state queste le linee guida del convegno organizzato giovedì scorso da Viterbo con Amore, nell’istituto dei Padri Giuseppini, dal titolo “Bambini senza. Così lontani, così vicini”.
Una panoramica a trecentosessanta gradi sull’infanzia. “Che è l’epicentro della campagna di solidarietà di quest’anno di Viterbo con Amore ha detto il presidente Pino Genovese una campagna si è conclusa con la speranza di aver fatto qualcosa d’importante per i bambini della Tuscia e dell’Africa”.
Parte attiva del convegno sono stati anche gli studenti dell’Itis di Viterbo che hanno illustrato al pubblico l’ultimo rapporto dell’Unicef. Un rapporto spiegato, subito dopo, dalla viva voce del direttore generale Roberto Salvan, pronto a ribadire due concetti: “Le immagini del disagio giovanile non devono scivolarci addosso e basta poi di raffigurare i mali del mondo utilizzando sempre le immagini dei bambini poveri e mal nutriti. Bisogna darci una mossa: investire davvero sui bambini, creare delle politiche ad hoc sull’infanzia, la beneficenza fine a se stessa non basta. Non vogliamo la solidarietà, ma i diritti”. Concetto ribadito anche dal presidente provinciale dell’Unicef Giuseppe Foti.
Dopo l’intervento di Salvan, il vescovo di Viterbo Lorenzo Chiarinelli ha proposto un momento di riflessione “seria e severa” sull’educazione dei giovani, sui valori. Lanciando l’allarme di come i bambini “rischiano di essere un oggetto o al massimo un’appendice della società. Invece devono essere l’apertura al futuro”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli interventi istituzionali degli assessori, comunale e provinciale, alle Politiche sociali, Mauro Rotelli e Mauro Mazzola. Entrambi d’accordo nel ribadire l’importanza “di strategie unilaterali sull’infanzia”. Mazzola ha benedetto l’iniziativa di una commissione provinciale sui bambini, Rotelli ha ammesso come anche a Viterbo “i problemi sulle politiche dell’infanzia ci sono eccome”.
Tra tutti gli interventi da sottolineare quello del clown francese Miloud Oukili che ha incantato la platea con il racconto della sua esperienza a Bucarest grazie al progetto Parade. “Per anni ha detto il clown , intervallando il suo racconto con battute e moine sono stato insieme ad altri ragazzi nelle periferie rumene, tra i giovani che non avevano niente. Stando con loro davvero, senza portare regali ma solo con il mio sorriso. E dalla mia esperienza a Bucarest ho capito che il disagio non si annida solo nelle città povere e degradate, ma che al contrario certi progetti vanno portati nelle città ricche e industrializzate dove i vuoti lasciati dagli adulti sono ancora più grandi”.
A conclusione di questo pomeriggio così intenso, formativo e ricco di testimonianze ci sono state anche le parole di Alessandro Foremi, responsabile Politiche Integrazione commerciale di Unicoop Tirreno: “Come Coop abbiamo tanti progetti per l’infanzia, dal pallone etico in poi. Nel nostro piccolo ci proponiamo di passare dagli slogan ai fatti perché la responsabilità sociale d’impresa è il nostro valore cardine”. Il convegno “Bambini senza” è stato patrocinato dalla Regione Lazio, dalla Provincia e dal Comune di Viterbo in collaborazione con il Miur.