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Marco Massera segretario Uil |
- Il congresso provinciale della Uil ha confermato Marco Massera e tutta la segreteria uscente.
Nel corso del dibattito tra le altre coseè stato stigmatizzato, per quanto attiene alle relazioni sindacali locali, la difficoltà ad avere rapporti con il comune di Viterbo, il mancato rispetto delgi accordi di concertazione, la mancata volontà di discutere con il sindacato della sorte delle tre società di servizi pubblici locali, Cev, Francigena e Robur, ed l'immobilismo nel rilancio della città e del suo patrimonio storico, culturale, e termale.
La Uil ha invece positivamente valutato le iniziative sin qui poste in essere dalla Provincia e dal suo presidente, e le potenzialità del tavolo della concertazione realizzato con le parti sociali, l'Università e la Camera di Commercio.
Al congresso oltre al presidente Mazzoli, che ha dato un contributo politico rilevante ai nostri lavori, sono intervenuti il presidente della Camera di Commercio, Palombella, il presidente della Federlazio, Rino Orsolini, il direttore della associazione fra gli Industriali, Delli Iaconi, il presidente della Cna, Adalberto Meschini.
Documento finale del Congresso della C.S.P. Uil di Viterbo
Nell’ambito dello svolgimento del 14° congresso della Uil, il congresso della C.S.P. di Viterbo, tenutosi i giorni 2 e 3 marzo 2006, approva la relazione e le conclusioni del Segretario, con le integrazioni dei contributi al dibattito e degli interventi del Segretario confederale Carlo Fabio Canapa e del Segretario della
Il congresso valuta negativamente la costante riduzione dei trasferimenti economici agli enti locali da parte del Governo, che rischia di condizionare la erogazione in quantità e qualità dei servizi al territorio destinati ai cittadini, ed in particolare quelli destinati alle fasce più deboli della comunità.
Questo fenomeno aggiunto alla incontrollata crescita dei prezzi , delle tariffe, ed alla rinnovata pressione fiscale locale, per Ici e addizionali Irpef, colpisce massicciamente il reddito da lavoro dipendente e da pensione.
Il congresso evidenzia inoltre la centralità della questione lavoro: di fronte alla perdita di riferimenti, che in passato offriva l’occupazione stabile e sicura, ed alla esasperazione della flessibilità, occorre garantire il diritto di ogni donna o uomo ad una buona occupazione.
Pertanto il congresso ritiene fondamentale che la nostra organizzazione incentri la propria azione, le proprie rivendicazioni, sulla valorizzazione del lavoro, sul contrasto ad ogni forma di lavoro irregolare, lavoro nero e lavoro precario: correggendo quelle parti della Legge Biagi che più si prestano ad interpretazioni estensive e distorcenti della flessibilità.
A tale scopo si sollecita l’avvio del confronto per la stesura dello “ Statuto dei Lavori “, all’interno del quale trovino risposte le domande di tutela e di rappresentanza di tutte quelle forme di lavoro dipendente ed atipico non ricomprese nello Statuto dei Lavoratori.
Il congresso, nel valutare positivamente la scelta di valorizzare il lavoro in tutte le sue forme, evidenzia la necessità di esaltarne i contenuti attraverso la crescita delle competenze e delle conoscenze, che del lavoro sono le componenti essenziali.
In questo ambito l’Istruzione pubblica, la sua unicità e la sua universalità vanno preservate e considerate patrimonio comune, elemento di coesione sociale e di equità.
Il congresso chiede che la Regione Lazio, in ragione dei propri compiti di coordinamento e di programmazione moltiplichi gli sforzi indirizzati a sostenere lo sviluppo economico ed occupazionale nella Provincia operando un riequilibrio tra i territori.
In particolare la realizzazione di un efficiente sistema di infrastrutture, materiali ed immateriali, è ritenuto indispensabile per sostenere l’occupazione ed il sistema produttivo locale, isolato e penalizzato da una insufficiente rete stradale e ferroviaria.
La cattiva qualità delle infrastrutture condiziona negativamente la mobilità di persone e merci deprimendo non solo lo sviluppo ma anche la qualità della vita dei cittadini.
Il congresso ritiene indispensabile che le peculiarità della provincia, le sue ricchezze culturali e paesistiche vengano preservate da scelte che puntino ad uno sviluppo condiviso e sostenibile, specialmente in riguardo al ciclo dell’acqua, dei rifiuti e della produzione energetica.
Il congresso ribadisce quindi la propria contrarietà all’utilizzo del carbone e di altri combustibili altamente inquinanti, nella Centrale di Montalto di Castro e ritiene indispensabile la ricerca di soluzioni alternative, che garantendo la produzione e l’occupazione dei lavoratori impiegati all’interno della centrale, abbiano un basso impatto sull’ambiente e sulla salute delle comunità circostanti.
Il congresso ritiene non più prorogabile una adeguata programmazione della produzione di energia, dell’approvvigionamento dei combustibili e quanto ad essi inerente, attraverso la redazione di un Piano Energetico Regionale, che dovrà essere frutto di un confronto e di una condivisione di tutte le province e delle comunità direttamente ed indirettamente interessate.
In fine il Congresso ritiene il Tavolo della Concertazione, istituito presso la Provincia, uno strumento essenziale per concorrere alla definizione delle priorità e delle azioni da mettere in campo per il rilancio economico ed occupazionale del territorio, ed impegna la Segreteria a sollecitarne una azione più diretta sulle questioni della programmazione territoriale, dell’energia, del ciclo dell’acqua e dei rifiuti.
Il Congresso, a conclusione dei propri lavori ed in considerazione del forte condizionamento delle politiche regionali sui territori, auspica che si realizzino in maniera sistematica specifici momenti di incontro tra tutte le realtà territoriali della Uil, con l’obiettivo di concretizzare una maggiore integrazione delle singole politiche rivendicative nei confronti della Regione Lazio e dei suoi assessorati, con particolare attenzione alle materie inerenti il Bilancio, la Formazione, il Lavoro, le Infrastrutture e la Mobilità, l’Industria e l’Ambiente.