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Il ministro Pisanu |
- “Giulio Marini sarà in Senato. Se sarà necessario io mi farò da parte”. Parola di Giuseppe Pisano ministro degli interni ed esponente di prima grandezza di Forza Italia.
Ieri sera, alla cena della Bella Venere, il ministro non solo ha annunciato che “Marini sarà senatore”, perché lui è pronto appena eletto a optare per un altro collegio, ma ha fatto il pieno con una folla di oltre 1200 persone, forse 1300, che lo hanno quasi osannato. E le persone alla Bella Venere e in altri ristoranti erano veramente tante visto che in molti non hanno trovato posto.
Ma le sorprese non finiscono qui, ieri sera a sostenere il partito di Berlusconi non c’era solo Ilario Salcini, che alterna cene del 28 ottobre con quelle degli azzurri, ma anche un personaggio storico della destra viterbese come l’ex deputato Nicola Parenti, pronto a sostenere Berlusconi, come ha spiegato. E non erano i soli.
Pisanu non ha mancato rispondere alle domande dei giornalisti.
Come sta andando la campagna elettorale? Il centrodestra è in ripresa?
“Siamo in netta ripresa. Ed è in particolare in ripresa Forza Italia. Ho una buona sensazione girando per il paese. Noi stiamo crescendo. I nostri avversari stanno calando. Fino a poco tempo fa si dividevano i ministeri, ora hanno timore di perdere”.
E’ disponibile farsi da parte per far entrare in Senato?
“Sono disponibile a dimettermi per far entrare Marini. Sono sicuro che Marini sarà senatore. Lo dobbiamo agli elettori viterbesi e lo dobbiamo a Marini che ha ben amministrato“.
Non le sembra che i toni siano troppo forti in questa campagna elettorale?
“Direi che entrambe le coalizioni dovrebbero abbassare i toni. Noi siamo interessati a farlo perché vogliamo parlare dei problemi dei cittadini”.
Ma questo presenzialismo di Berlusconi...
“Berlusconi è un eccezionale comunicatore. Noi sfruttiamo la migliore risorsa che abbiamo, sul piano della comunicazione, per sfondare”.
A Viterbo c’è stata una scissione guidata da Rodolfo Gigli...
“Non voglio dare giudizi sui comportamenti dei colleghi. E non voglio trovare motivi di contrasto all’interno della coalizione. Gigli è comunque rimasto all’interno della Casa delle libertà. Non ha fatto quindi danni. In ogni caso Forza Italia rimane l’asse portante della coalizione anche qui a Viterbo. E questo lo dimostrano manifestazioni come questa. Forza Italia aumenterà il suo peso all’interno del centrodestra con questa nuova legge. L’uninominale ci danneggiava”.
E sul piano dell’ordine pubblico come stanno andando le cose?
“Ci sono gruppi e gruppetti che contestano il diritto di parola di forze che legittimamente partecipano alla contesa elettorale. Finché si rimane sul piano della parole non mi preoccupo. Mi sono invece preoccupato di episodi come quelli di Milano e Genova, quando si è tentato addirittura di non far parlare il presidente del consiglio. Una cosa è certa: se ci riproveranno troveranno pane per i loro denti”.
Qual è la situazione per quanto riguarda gli anarcoinsurrezionalisti?
“Gli anarcoinsurrezionalisti sono presenti su tutto il territorio nazionale. Hanno un vasto appoggio da parte dei centri sociali. Hanno appoggi internazionali. Ora li conosciamo. Sono un’insidia che siamo in grado di fronteggiare. Per le elezioni politiche abbiamo adottato tutte le misure del caso. La vigilanza rimane al massimo, come per le Olimpiadi”.
Nel corso della cena, Pisanu ha tenuto un vero e proprio comizio. Con toni forti. Con applausi scroscianti quando ha affrontato temi come quello degli immigrati.
“Gli immigrati debbono rispettare le nostre leggi. Altrimenti se ne debbono andare a casa loro. Abbiamo impedito che si creasse una scuola musulmana a Milano, perché non rispettava le nostre modalità di formazione. Abbiamo detto no a chi chiedeva di togliere i crocifissi, perché il crocifisso e il simbolo di duemila anni della nostra storia”.
Sugli scontri di Milano.
“C’è chi vuole impedire agli altri di manifestare, ma ne abbiamo arrestati 41 e rimarranno in carcere”.
Il ministro poi attacca il centrosinistra frontalmente.
“Non si concilia la nostra concezione di famiglia con quella di un candidato come Luxuria. Non possiamo conciliare la nostra idea di democrazia con quella di un violento come Caruso”. E giù applausi.