 |
L'inaugurazione con Aloisio e il sindaco Bianchini |
Senza Filtro - “Una giornata di festa per Ronciglione, per tutti i comuni del comprensorio e per l’intero sistema sanitario della Provincia”. Questo il concetto sostenuto dal sindaco del centro dei Cimini, Alfredo Giancarlo Bianchini, e ribadito dal direttore generale della Asl, Giuseppe Aloisio e dal presidente dell’amministrazione provinciale di Viterbo, Alessandro Mazzoli.
E non poteva che essere una giornata di festa quella che hanno vissuto i cittadini di Ronciglione durante la cerimonia di inaugurazione per la riapertura della struttura ospedaliera di Sant’Anna.
Un nuovo modello di ospedale nel quale, oltre all’emergenza di primo soccorso, al laboratorio di analisi, alla radiologia, agli ambulatori e al Day surgery, sarà operativo il nuovo reparto di ematologia diretto da Marco Montanaro. Un reparto di degenza che avrà 8 posti letto e che è stato realizzato per conciliare le esigenze di lavoro con il massimo confort per i pazienti.
L’area per il day hospital, inoltre, potrà accogliere dai sette ai nove pazienti in tre locali per la terapia. Un reparto all’avanguardia che, utilizzando dei protocolli di cura internazionali, potrà erogare dei servizi con la stessa efficienza delle principali strutture ospedaliere nazionali e internazionali. Un obiettivo centrato anche grazie al sostegno economico dell’Ail, Associazione italiana contro le leucemia, rappresentata dal presidente nazionale, Franco Mandelli, ematologo di fama internazionale. Un vero parterre de roi quello di oggi alla sala conferenze della Bcc di Ronciglione. Rappresentanti delle istituzioni che non hanno voluto far mancare la loro presenza nel giorno della riapertura del Sant’Anna.
Tra gli altri: gli assessori regionali Battaglia e Brachetti, il presidente della Provincia, Mazzoli, il prefetto Giacchetti, l’onorevole Fioroni e il capogruppo Ds alla Pisana Parroncini. Una storia lunga e travagliata quella della struttura ospedaliera di Ronciglione, iniziata nel 1998 con la chiusura delle camere operatorie da parte dei Nas e che è proseguita con la provvidenziale aggregazione al presidio ospedaliero centrale di Belcolle. “In soli sei mesi ha detto il direttore Aloisio siamo riusciti nell’impresa di ridare alla Tuscia una struttura ospedaliera indispensabile. Sono soddisfatto ed emozionato per questo risultato centrato.
Tra le persone da ringraziare, il professor Mandelli, il dottor Montanaro le cui scarpe sono ancora sporche di calce per la sua presenza quotidiana nel cantiere, la stessa ditta di costruzione e il responsabile dei lavori. Fondamentale, ovviamente, il sostegno che abbiamo avuto da parte della Regione”. Prosegue, dunque, l’operazione di potenziamento e di ammodernamento degli ospedali di frontiera, vero e proprio pallino della direzione generale.
“Ronciglione ha aggiunto Aloisio come Montefiascone, Acquapendente e Civita Castellana. Strutture nelle quali saranno erogati dei servizi diversi da Belcolle e che ci daranno la certezza di una loro effettiva utilità nel territorio. L’inaugurazione di oggi la voglio considerare con un primo passo per la realizzazione dell’ala incompiuta di Belcolle”. Soddisfatto anche il professor Mandelli il quale ha sottolineato la grande esperienza del dottor Montanaro al quale è stato affidato il nuovo reparto di ematologia. “Un professionista di tutto rispetto ha detto che, nel corso della sua carriera, ha formato tanti ematologi di livello nazionale. Per l’associazione che ho l’onore di dirigere questi sono segnali assolutamente positivi che vanno incontro alla necessità del potenziamento della ricerca.
La vita stessa comincia dalla ricerca. Per quanto riguarda, in particolare, l’ematologia credo sia importante sostenere il valore dell’assistenza domiciliare dei pazienti che deve essere fatta dagli stessi medici e dagli infermieri che lavorano presso gli ospedali. Fondamentale, inoltre, il lavoro dei volontari che, con il loro sorriso, a volte ottengono più risultati di molte medicine”. Il professor Mandelli, inoltre, ha ricordato il bisogno di sostenere economicamente le realtà come l’Ail che operano nel mondo del volontariato.
“A partire ha concluso l’ematologo dalla possibilità di destinare a queste associazioni il 5 per mille nella prossima denuncia dei redditi”. La chiusura dell’incontro è toccata all’assessore regionale alla sanità, Augusto Battaglia, che non ha nascosto la sua soddisfazione per la riapertura della struttura.
“Quello che stiamo facendo in questi mesi ha evidenziato va nella direzione di un maggiore riequilibrio della sanità laziale, troppo concentrata su Roma. Un’operazione che ha il preciso obiettivo di ridurre la mobilità passiva degli utenti verso le regioni limitrofe. Mobilità che provoca evidenti disagi ai malati e alle loro famiglie e dei costi economici enormi per la Regione. Rafforzare la rete territoriale significa, al tempo stesso, ridurre gli sprechi e soddisfare in maniera efficace le richieste di servizi che ci giungono dai cittadini”.