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Luca Romagnoli con Alessandro Bordoni |
- “Rivendico una continuità con il Movimento sociale e con una parte del fascismo”, Luca Romagnoli non dice come fece Almirante “il fascismo è qui”, ma poco ci manca.
Ieri al gran Caffè Schenardi il segretario della Fiamma Tricolore ha presentato i candidati viterbesi.
In platea tra gli altri l’ex senatore Ferdinando Signorelli e Pippi D’Angelo.
I candidati viterbesi sono molti nelle liste della Fiamma tricolore.
Alla Camera: Giovanni Demarco, Annalisa Landucci, Giuseppe Salomone, Gabriele Caropreso. Al Senato: Alessandro Bordoni terzo nella lista, Romano Sini, Marco Calisti, Rosa Anna Abbasciano, Vincenzo Leonetti.
“Le nostre liste sono formate da gente per bene - spiega Romagnoli -. Non sono formate da candidati che si riciclano di regione in regione. Sono formate da candidati espressione del territorio”.
Dopo aver parlato delle liste, Romagnoli non manca di andare su temi più generali dai problemi che la Fiamma ha a Bologna con il sindaco Cofferati, all’uscita del Caimano di Moretti.
“Non si comprende questa sinistra che si definisce democratica e poi si scopre che c’è chi al diritto di spaccare le vetrine e chi non ha neppure il diritto di manifestare pacificamente. Mi sembra che Cofferati misuri il tempo con qualche vecchio orologio sovietico”.
Ottimista Romagnoli sui risultati possibili per la Fiamma.
“Sono certo che supereremo il due per cento. E se il centrodestra dovesse vincere potremmo avere 14 parlamentari. Nel Lazio, in Puglia, in Campania e Lombardia possiamo passare anche per il Senato. Una cosa è certa il partito si rafforzerà”.
Si passa su aspetti più ideologici.
“Chi si sente missino trova pienamente rispettata la sua identità nel nostro partito. Chi non è soddisfatto di An e si sente missino può votare solo per noi. D’altra parte siamo l’unico partito che ha ereditato anche il simbolo. Che ha la fiamma sul suo simbolo. An ha solo una fiamma piccolissima”.
Non manca una sferzata su Gabbianelli.
“Noi puntiamo a recuperare voti da An. D’altra parte dentro An ci sono persone che sono state a noi vicine. Gabbianelli nel ‘95 era con noi, poi ha capito che per far carriera era meglio cambiare. Certo non posso considerarlo un camerata”.
Non manca una domanda sul numero due della lista alla Camera, Gianluca Iannone, esponente di Casa Pound, e che recentemente è venuto a presiedere a Viterbo una conferenza stampa di Vertice Primo, il gruppo locale neofascista che ha visto alcuni suoi esponenti indagati per una aggressione.
Ma Romagnoli minimizza.
“Iannone è una persona inappuntabile sul piano morale. Non è che si può, poi, andare a vedere chi frequenta o meno. E poi credo che sia più colpevole chi ruba a migliaia di persone rispetto a chi può aver commesso qualche leggerezza giovanile. Una cosa è certa noi siamo contro la violenza. E non mi auguro che di tornare a vivere quello che noi abbiamo vissuto nella nostra gioventù”.
E ancora sul piano ideologico: Vi sentite eredi solo del Msi, che cosa avete da spartire col nazismo e con il fascismo?
“Con il nazismo nulla, non fa parte della tradizione italiana. Rivendico invece una continuità con una parte della tradizione fascista. Quella più sensibile agli aspetti sociali. Per essere chiari io penso che è una cretinata l’affermazione che “il fascismo è il male assoluto”.