Senza Filtro - E’ con estremo piacere che ho letto le sue dichiarazioni assessore Catalini: vuol dire che ha ancora la capacità (che comunque le ho sempre riconosciuto) di avere le sue idee e di esternarle.
Peccato però che le sue affermazioni facciano a pugni con il buonsenso e con la realtà.
Pensava infatti giustamente l’assessore che la battaglia per riqualificare le aree importanti si poteva vincere solamente con il confronto e col dialogo, cosa che non si è minimamente preoccupato di cercare (le ricordo assessore Catalini che gli unici due incontri con i cittadini per illustrare il nuovo progetto della piazza sono stati richiesti dal sottoscritto, che ha dovuto usare tutte le armi per vederle accettate alla fine dal sindaco Equitani).
Avete cercato talmente tanto il dialogo da esasperare i commercianti e non solo quelli cattivoni di sinistra, ma anche e soprattutto coloro che vi avevano dato il loro appoggio e la loro fiducia.
Come si spiega altrimenti la petizione firmata pressoché all’unanimità da tutti i commercianti (di copia della quale lei, come me del resto, è in possesso)?
E’ solo perché avete cercato il dialogo se adesso i commercianti minacciano strumenti di lotta estrema come la serrata, se non verranno accolte le loro istanze?
Sono d’accordo con lei: certi spazi vanno recuperati per l’uomo come luoghi d’incontro e di conversazione, ma anche, come dice lei, di commercio; e allora le consiglio di parlare con qualche commerciante di piazza Matteotti per farsi spiegare quanta importanza ha per i loro cassetti il traino del mercato settimanale e un “minimo” di parcheggi sulla piazza stessa.
Considero poi patetica la difesa dell’Amministrazione di intraprendere opere di costruzione di parcheggi in un momento non facile per le finanze dei comuni: non vi siete sempre vantati che il nuovo parcheggio dell’ex campo sportivo era a costo zero, finanziato dalla vendita dei box sotto il parcheggio stesso? Cos’è, non sono bastati i soldi o avevate fatto male i conti?
E infine, assessore Catalini, una parola sul suo slogan: “Non più vie e piazze cancellate perché occupate fisicamente dalle autovetture”. Io avrei aggiunto anche: “Basta! Da ora in poi saranno occupate solo dalle mega-aiuole!”
E’ infatti l’aiuola il vero tratto distintivo di questa amministrazione; aiuole piazzate maniacalmente dappertutto, spesso anche di cattivo gusto, come dimostra lo scempio che state attuando in via Gramsci.
Perché non presenta al prossimo consiglio comunale una mozione per aggiungere il simbolo dell’aiuola al Gonfalone e l’istituzione dell’inno di Bolsena? (Mi permetto di suggerirle “Ti raserò l’aiuola” di G. Grignani)
E intanto i commercianti fanno la fame!
Radames Petti
Capogruppo Comunisti Italiani
Consiglio Comunale di Bolsena