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Marrazzo con Aloisio |
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Una stanza del reparto per detenuti |
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L'incontro con i dipendenti di Belcolle |
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Marrazzo incontra i sindacati degli agenti penitenziari |
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La palazzina dove si trova il reparto |
-“Entro tre anni Belcolle sarà terminato”. Il presidente della Regione, Piero Marrazzo, nell’inaugurare il reparto di medicina protetta per detenuti, non tentenna e torna a spiegare che anche l’ultima ala dell’ospedale sarà finita.
“Al di la dei contrasti con la società appaltatrice, porteremo a termine l’opera - ha detto il presidente -. D’altra parte gli utenti non possono stare dietro alle diatribe, vogliono, giustamente, che l’ospedale sia completato in tempi brevi. Ho parlato con Aloisio che mia garantito che possiamo riuscirci. D’altra parte il reparto di medicina protetta per i detenuti è un esempio calzante. Un segnale che qualcosa è cambiato. Basti pensare che la realizzazione è stata deliberata ad agosto e oggi siamo ad inaugurarlo. Questo nonostante le difficoltà in cui versa la Regione. Sul piano economico abbiamo ereditato un debito di un milione e 300 mila euro. Con una spesa sanitaria del tutto fuori controllo. Tanto che nessuno in Regione, prima del nostro arrivo, sapeva quali fossero le spesse giorno dopo giorno. Ora ci stiamo dotando di un sistema informatico per avere il polso della spesa sanitaria momento per momento”.
Il reparto di medicina protetta per detenuti consiste in otto posti letto singoli più due medicheria, prevede l’impiego di quindici operatori sanitari e trenta agenti penitenziari.
“E’ la terza struttura di questo tipo - ha spiegato il direttore della Asl Giuseppe Aloisio - sul territorio nazionale. Con quelle di Milano e di Roma. In sinergia con il reparto Sandro Pertini di Roma il reparto viterbese si occuperà principalmente dei pazienti afflitti da patologie che riguardano le malattie infettive, l'urologia, la cardiologia e l'oncologia. Una struttura che opererà su un bacino di utenza considerevole, quello del Centro Italia, con particolare attenzione ai carceri laziali. Numeri importanti se si pensa che i detenuti presenti nella nostra regione sono circa 5700, 650 solo nella casa circondariale di Mammagialla. La medicina protetta di Belcolle, inoltre, proprio per la configurazione dell'edificio, sarà l'unica a poter ospitare delle detenute donne. Entro dieci giorni - ha infine annunciato Aloisio - inaugureremo la struttura sanitaria di Ronciglione, con ematologia che stata trasferita da Montefiascone ”.
Alla inaugurazione hanno partecipato tra gli altri: l’assessore alla sanità Augusto Battaglia, l’assessore Regino Brachetti, il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, il deputato Giuseppe Fioroni, il prefetto Alessandro Giacchetti, il presidente della provincia Alessandro Mazzoli, il questore Raffaele Micillo, il direttore generale dei detenuti e del trattamento Dap, Sebastiano Ardita, il provveditore regionale del Lazio, Ettore Ziccone, il garante per i diritti dei detenuti della Regione Lazio, Angiolo Marroni, le autorità civili della Tuscia. Il reparto è stato benedetto dal vescovo Lorenzo Chiarinelli.
A margine dell’inaugurazione c’è stata la protesta dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl degli agenti penitenziari che hanno lamentato una strutturale carenza di organico di 128 unità che non permetterebbe l’apertura del reparto.
I rappresentanti del sindacato si sono incontrati con il presidente Marrazzo chiedendo che “l’amministrazione penitenziaria non apra a pieno regime il reparto protetto per detenuti, se non prima di aver adeguato l’organico del personale di polizia penitenziaria”.
Marrazzo dal canto suo ha spiegato che la questione, ovviamente, non coinvolge direttamente la Regione, ma si è detto disponibile a aprire un tavolo di trattativa con il ministro competente Castelli.