Senza Filtro -"La giornata nazionale di mobilitazione pro-droga e pro-spaccio organizzata ieri a Roma dalla sinistra antiproibizionista è la benvenuta, per la sua utilità: serve infatti a far capire ai cittadini-elettori quale sarà la posta in gioco i prossimi 9 e 10 aprile. Gli italiani saranno chiamati a scegliere tra due visioni opposte del mondo e della vita, tra due concezioni antitetiche dell'uomo e della società". Lo dichiara il senatore Michele Bonatesta, della direzione nazionale di An.
"Da una parte -spiega Bonatesta- ci sarà la sinistra, per la quale esistono le droghe buone e innocue, e comunque drogarsi è lecito e rappresenta un atto di libertà; dall'altra parte ci sarà il Centrodestra, e An in particolare, per la quale tutte le droghe fanno male e drogarsi è un disvalore, e quindi occorre dissuadere dall'uso di qualunque sostanza stupefacente".
"Da una parte -continua l'esponente di An- ci sarà la sinistra, per la quale il danno della droga va "ridotto", cioè cronicizzato, condannando a vita il tossicodipendente alla schiavitù e aiutandolo magari a drogarsi meglio, con l'eroina tagliata bene e la siringa sterile (vedasi la proposta delle "stanze del buco"); dall'altra parte ci sarà il Centrodestra, e An in particolare, per la quale il danno della droga va eliminato perché con la schiavitù non si può convivere, e il tossicodipendente va pienamente recuperato dal punto di vista umano e sociale".
"Da una parte -osserva ancora il senatore- ci sarà la sinistra, per la quale gli spacciatori, quelli che vanno davanti alle scuole a vendere morte ai nostri figli, possono continuare a farlo tranquilli, indisturbati e impuniti; dall'altra parte ci sarà il Centrodestra, e An in particolare, per la quale gli spacciatori, i narcotrafficanti, i mercanti di morte vanno sbattuti in galera".
"La verità -conclude Bonatesta- è che la legge Fini antidroga e antispaccio, assieme a quella sulla procreazione medicalmente assistita, ha qualificato l'intera legislatura di governo del Centrodestra e di An in particolare".