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Francesco Storace |
- “Non ci fermeranno con qualche intimidazione”. Francesco Storace, capolista al Senato per An, ha aperto la campagna elettorale nella Tuscia, oggi alla Domus La Quercia, non schivando l’inchiesta per le intercettazioni relativa alle elezioni regionali.
“Le mie dimissioni sono un gesto di responsabilità verso la nazione - argomenta Storace -. Se c’è uno schizzo di fango ho il diritto e il dovere di difendermi senza avere coperture parlamentari e l’ombrello da ministro. Quello che è accaduto è molto grave. In particolare è grave l’atteggiamento della stampa che non fa domande ma formula accuse. Quando ho firmato le mie dimissioni non ho provato un particolare dispiacere. Certo un po’ di amarezza c’è. Mi ha fatto piacere che il primo ministro mi abbia detto che avrebbe respinto le mie dimissioni, Ma gli ho risposto che: per un uomo di destra, l’onore è più importante di una carica di ministro”.
L’ex ministro ha il sospetto che il tutto sia una macchinazione.
“Girano in questo momento molti sondaggi e mi sembra strano che questa faccenda sia venuta fuori proprio quando la forbice tra noi e il centrosinistra si è assottigliata”.
Storace è poi partito l’attacco al centrosinistra.
“Con questa vicenda si vuole distogliere l’attenzione dalle questioni politiche, dal futuro del paese - ha sostenuto Storace - . Noi non vogliamo che ci siano ministri col passamontagna. Non c’è bisogno di una spia per sapere, che gli estremisti, che hanno messo a ferro e fuoco Milano, votano Prodi. Non dà garanzie una coalizione che vede sfilare al seguito di Diliberto chi inneggia a Nassiria. Questo mentre i nostri ragazzi nelle nostre manifestazioni raccolgono le firme per Quattrocchi. Qualcuno a sinistra ha detto che Berlusconi negli Usa ha stretto mani sporche di sangue. A questa sinistra domandiamo di quale sangue erano sporche le mani della Baraldini e di Ochalan. Nessuno parla di Unipol in questi giorni. Nessuno chiede conto ai Ds della vicenda Unipol”.
E ancora sul modello di paese.
“Io vorrei che mia figlia ami solo sua madre. I nostri avversari, invece, presentano candidati personaggi come Luxuria. Ma io non credo sia opportuno che la rappresentanza politica si basi sul proprio costume sessuale. I parlamentari debbono rappresentare milioni di persone normali”.
Prodi, secondo Storace, fa solo demagogia anche sul piano economico.
“Se si mettono in fila i provvedimenti annunciati da Prodi - ha detto l’ex ministro - non si capisce dove possa prendere i soldi. Viene fuori che dovrebbe mettere nuove tasse per 50 milioni di euro”.
Poi Storace spiega quello che il centrodestra ha fatto: dalla riforma Moratti a quella delle pensioni “la migliore d’Europa”, al blocco dei prezzi dei farmaci.
Non mancano le battute.
“L’unico pollo che fa veramente male è Prodi”, afferma parlando di aviaria.
“Sarà un piacere tornare a fare i ministro dopo le elezioni, se il primo ministro sarà Fini. E firmerà lui il mandato”.
Arrivano poi le domande.
In cinque anni di omogeneità politica tra le varia amministrazioni non avete fatto nulla per la Cassia. Eppure lei aveva promesso...
“Questa domanda - replica Storace glissando - ora fatela a Marrazzo. Per le opere infrastrutturali i problemi sono sempre enormi. Noi almeno abbiamo varato la legge obiettivo che permette di farle. La sinistra certo non si preoccupa dei problemi del paese, se pensa di trasformare la centrale di Civitavecchia a metano. Proprio quando il paese è in emergenza per l’approvvigionamento del gas”.
Conosceva Pierpaolo Pasqua?
“Come ho detto più volte - afferma Storace - gli ho commissionato di bonificare i miei uffici. Quello che poi ha combinato lui è un suo problema. Qualcuno vuol far credere che io sia stato il capo di una centrale spionistica, quasi volessi fare un golpe. Ma nessuno dice che l’inchiesta non riguarda solo il Lazio ma molte altre situazioni in Italia. Quello che mi fa indignare non è l’inchiesta in sé, ma la speculazione politica che si sta facendo”.
Storace annuncia poi una querela a Repubblica che ha affermato che nell’inchiesta sarebbe stato coinvolto il suo staff.
“Io più di dimettermi non posso fare. E’ la prima volta che un ministro si dimette per delle semplici voci. Più prova di buona fede di questa... Questo quando in questo paese ci sono stati ladri che si sono barricati nel governo”.
An ha penalizzato il Viterbese mettendo in posizioni di rincalzo Bonatesta e Meroi. Come è potuto accadere?
“Io sono convinto dell’assoluto valore dei nostri candidati. E in particolare di Bonatesta. Ma la nuova legge ha posto un problema di quantità di elettori e della loro rappresentanza. Abbiamo messo i candidati della Tuscia nella fascia competitiva. Le quote rosa ci hanno aiutato a tutelare il Viterbese. Se poi vinciamo chi si è presentato, senza sicurezza di elezione potrà rientrare in parlamento. I ministri e sottosegretari saranno, infatti, scelti tra gli eletti che dovranno lasciare la carica di parlamentari”.
Non è mancata una battuta nei confronti di Bonatesta che affermava che c’era anche la possibilità di diventare sottosegretario.
“Se io fossi primo ministro - ha celiato Storace rivolgendosi a Bonatesta - tu saresti vicepresidente del consiglio”.
Come dire: siederai alla destra del padre.
Sul palco con Storace i candidati: Michele Bonatesta, Marcello Rossini, Paolo Caravello e Laura Allegrini, il responsabile della campagna elettorale di An Giuseppe Peruzzi, il presidente Vicario Reno Pannucci, il deputato Alessandro Foglietta, Mario Lega.
Assente Marcello Meroi. Che è in montagna a sciare.
Anche il sindaco di Viterbo, Giancarlo Gabbianelli, era assente, e Storace ha spiegato: “E’ in Kenia. Certo non posso tener conto degli impegni del sindaco per le mie iniziative”. La curiosità è capire però dove erano gli altri asessori di An e molti dei consiglieri comunali, che non si son visti.
Insomma un pezzo di An in piena campagna elettorale sembra un po’ distratta. O ha attuato un vero boicottaggio. Anche se va detto che Mario Lega era sul palco con l’ex ministro.
Subito dopo la conferenza stampa c’è stato il pranzo nella splendida struttura della Domus La Quercia. E An ha fatto il pieno con oltre ottocento partecipanti. Più dei prenotati che erano 750.