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Regino Brachetti
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- “Noto che anche per la delicata questione dell’aeroporto civile in molti si stanno esercitando nella tipica predisposizione viterbese all’ordine sparso, un atteggiamento che già tanti guasti ha provocato in passato, e che mi pare di rilevare in maniera preoccupante pure stavolta”.
A esprimere perplessità su alcune prese di posizione che si stanno succedendo dopo la sua divulgazione di alcuni passaggi chiave del rapporto Enac, che indica Viterbo come sito più idoneo ad ospitare uno scalo commerciale per il traffico passeggeri, è l’assessore agli Affari istituzionali Regino Brachetti.
“A prendere per buone certe affermazioni, sembra che la pratica sia ora quasi una formalità prosegue Brachetti quando invece esistono ancora evidenti problemi di natura tecnica, e altri di tipo politico, da affrontare con estrema celerità.
Sento dire, ad esempio, che l’ampliamento della pista a 1.500 metri sia una condizione favorevole per il traffico low-cost, quando invece lo stesso rapporto Enac mette chiaramente in evidenza che per tali necessità serve una pista della lunghezza di 2.400-2.600 metri, oltre ad una serie di altre infrastrutture di contorno, che al momento non esistono.
E’ necessario, inoltre, cambiare il Piano regionale della mobilità, che per ora rimane sull’opzione Latina, per quanto riguarda i voli commerciali. Penso sia insensata, dunque, questa rincorsa a mettere il cappello a cui si sta assistendo. Serve, viceversa, dare prova di grande compattezza, confidando nel grande senso di responsabilità e di attenzione per il territorio del Presidente Marrazzo e dell’assessore Ciani.
Mai, come in questa occasione, occorre quella lobby territoriale di cui ho parlato in passato: strumento che a parole in molti hanno mostrato di condividere. Cerchiamo di metterla in atto, per evitare che nelle nostre divisioni si infilino con successo gli interessi di altri territori” ha concluso Brachetti.