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Civita Castellana
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- “Un uomo che non è passato invano nella vita”. La speranza espressa da Enrico Minio, nell’ultima lettera-testamento inviata alla moglie Vilma pochi istanti prima di togliersi la vita, è oggi una realtà difficilmente confutabile. Le celebrazioni della sua vita pubblica, al centenario della nascita, hanno provveduto a collocarlo nel posto riservato ai veri personaggi che hanno reso l’Italia libera, ma che non appagati dal passaggio dal fascismo alla democrazia hanno continuato a battersi per rendere dignità e giustizia sociale alle comunità.
“Enrico Minio: un sindaco-parlamentare per la comunità locale e per l’Italia”, questo il tema del convegno organizzato da Provincia di Viterbo, Comune di Civita Castellana e Anci Lazio - che si è svolto ieri nell’aula consiliare del Comune di Civita Castellana e ha avuto come obiettivo quello di fermarsi a riflettere sulla storia di uno dei personaggi più importanti del panorama politico viterbese, traendo spunti dalla riflessione per migliorare il presente.
Al convegno erano presenti il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli, il sindaco Massimo Giampieri, il presidente di Anci Lazio Francesco Chiucchiurlotto, il deputato Ugo Sposetti, il capogruppo dei Ds in consiglio regionale Giuseppe Parroncini, il professor Luigi Cimarra, ricercatori e studiosi della vita di Minio, come Sante Cruciali dell’Università della Tuscia, Oscar Gaspari della scuola superiore della pubblica amministrazione locale, Luisa Lama, Patrizia Dogliani dell’Università di Bologna, Leonardo Rapone e Maurizio Ridolfi dell’Università della Tuscia e Luciano Osbat presidente del Centro di ricerche per la storia dell’Alto Lazio.
Enrico Minio, nato a Civita Castellana il 4 maggio del 1906, è stato un operaio ceramista, sindaco della cittadina per 15 anni, senatore della costituente e parlamentare. Nella sua giovinezza è inoltre stato un fermo antifascista più volte arrestato per attività sovversiva e per aver pubblicato stampa clandestina. “Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa ha spiegato Chiucchiurlotto - per rendere onore a un personaggio che ha dato lustro al Viterbese e a Civita Castellana. Auspico ripercorrendo la storia di Minio possiamo cogliere elementi che servano a riscoprire il coraggio e la tenacia per formare una nuova classe dirigente, indispensabile per garantire solidità alle istituzioni e per trovare referenti certi”.
Il dato certo emerso ieri è l’attualità del pensiero di Minio. In particolare ha sempre messo al centro della propria azione politica l’importanza delle autonomie locali, dettata dalla sua esperienza di sindaco, che mai ha accantonato tanto da farla diventare la colonna portante delle sua attività in Parlamento. “Andare indietro nella memoria e conoscere Minio ha affermato Sposetti equivale a conoscere la nostra storia densa di significati. Rileggendo le lettere si colgono elementi importanti del suo pensiero basato principalmente sull’uomo. E’ la profonda conoscenza dell’essere umano che ha portato Minio ha condurre le sue battaglie per la libertà. Mi hanno colpito alcuni momenti della sua vita: il giovane operaio ceramista che lascia la cittadina per andare a studiare a Torino, il sindaco vicino alla sua gente, l’uomo che combatte battaglie in Parlamento e nel partito e soprattutto le lettere scritte dal carcere per il bisogno estremo di leggere, di sapere, di conoscere. Tutto questo ha portato l’operaio a diventare un intellettuale con l’urgenza di continuare a imparare, la stessa urgenza e bisogno culturale che serve per formare una nuova classe dirigente in grado di dare risposte concrete al nostro paese”.
Le richieste di Minio di oltre cinquanta anni fa sono le stesse di oggi, come se un unico filo abbia attraversato il paese senza mai fermarsi. “Minio rappresenta una straordinaria occasione di crescita personale ha commentato Mazzoli - che permette di comprendere meglio alcune situazioni odierne e di avere più strumenti per affrontarle. E’ l’eredità di Minio in relazione ai compiti che oggi hanno gli amministratori a farci riflettere. Colpisce la sua storia di antifascista, la sua personalità, l’esperienza di lavoratore politico che ce lo restituiscono come punto di riferimento che travalica i confini dei partiti e delle ideologie. La sua smania di studiare e acquisire conoscenze è un grande insegnamento per tutti noi che non dovremmo mai considerarci arrivati. Il suo studio l’ha portato a scegliere battaglie moderne come il decentramento delle autonomie dallo Stato, un tema attualissimo che seppe cogliere già molti anni fa. Oggi la politica ha una debolezza estrema con una mancanza di decisioni forti che sappiano guidare e sappiano imprimere al paese riforme di cambiamento. Le principali scuole (i partiti di massa Dc e Pci) che creavano i dirigenti oggi non sono più in grado di farlo. Dobbiamo per questo recuperare, partendo da chi, come Minio, ci ha insegnato cosa significa lottare per cambiare e soprattutto lottare per la democrazia. Non dobbiamo dimenticare che è stato anche un fermo sostenitore del distretto industriale di Civita Castellana, lo stesso che oggi versa in situazione di difficoltà per la quale presto arriverà il riconoscimento dell’area di crisi da parte del governo”.
Anche il sindaco Giampieri ha parlato emozionato di Enrico Minio, uomo che ha conosciuto personalmente tanto da considerarlo un amico. “L’ho conosciuto in tutte le sue attitudini e la sua vicinanza mi ha condotto alla politica. Rilanciò lo sviluppo di questa cittadina con fermezza e idee d’avanguardia, era un capo indiscusso con carisma e talento che amava la sua gente più di ogni altra cosa. Quando teneva un comizio la città intera scendeva ad ascoltarlo, ricordo questa piazza stracolma di gente. E’ lui l’essenza del sindaco qui a Civita Castellana e la sua eco si è ripetuta e ascoltata in tutto il territorio”.
Il consigliere Giuseppe Parroncinci ha posto all’attenzione dei presenti il ruolo di Minio come amministrare in senso stretto e di uomo di partito. “Non l’ho conosciuto personalmente ma ho sentito l’eco della sua vita per molto tempo. E’ stato un protagonista appassionato della nostra storia e riuscire a capirlo nel profondo potrà diventare monito e insegnamento per chi ha scelto la politica come mestiere”.
Gli atti del convegno di ieri sulla vita e la storia di Enrico Minio saranno presto pubblicati dalla casa editrice Donzelli, grazie alla collaborazione tra Anci Lazio, Crul e Sspal (scuola superiore pubblica amministrazione locale). “L’Anci ha deciso di pubblicare e organizzare convegni sulle grandi biografie dei personaggi storici ha concluso Chiucchiurlotto -, perché riteniamo di dover ridare identità e cultura alle classi dirigenti. Restituire un patrimonio di base che possa colmare il divario esistente serve a far conoscere le storie per trarne forza e indicazioni indispensabili. All’Italia occorre uno sforzo intellettuale e di cooperazione, che purtroppo attualmente non abbiamo, per cogliere il tempo in cui viviamo nell’interesse delle popolazioni amministrate”.