Riceviamo e pubblichiamo - Piano Regolatore di Ronciglione, Laura Allegrini replica al sindaco Bianchini
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Ronciglione
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- Caro sindaco,
anche per me è un piacere finalmente sentirla anche se, purtroppo, le deboli argomentazioni, da lei addotte, mi convincono, ancor di più, di quanto la scelta di prevedere 55 ettari di zona industriale a Ronciglione, sia scellerata e incomprensibile. Lei mi dà ragione su tutto!
Ammette che 55 ettari sono troppi e dice “ci penserà la Regione a ridurli”! Non sa bene a cosa potrebbero servire, (se non a seviziare il territorio) ma, chissà, si potrebbe presentare qualche privato con un bel projet financing, così è bene, secondo lei, essere pronti all’evenienza.
Intanto la geniale idea è quella di una bella area espositiva, (mentre sta per partire la realizzazione della Fiera di Viterbo e la Nuova Fiera di Roma), della quale, francamente, non mi pare che i ronciglionesi e il mondo intero sentissero la mancanza.
Fa orecchie da mercante sul fatto che a Civita Castellana, a pochi chilometri dal mostro che lei pensa di realizzare, ci sono capannoni dismessi, industrie e aziende da riqualificare nell’ambito di un “distretto industriale” delimitato con legge regionale.
Non pensa che se ci fossero industriali interessati, (quelli del silicio, per riprendere il suo esempio), sarebbero più inclini ad indirizzarsi lì dove c’è il casello autostradale?
Quanto agli interessi privati, penso che se 18 ettari dei 55 scelti, appartengono ad una sola famiglia, peraltro che ha già subìto espropri in passato e non è stata pagata, si potrebbe parlare di persecuzione e recidiva, più che di altro. Ha sentito mai parlare di concertazione?
Quanto alle sue accuse di speculazione politica, sappia che ho evitato accuratamente di intervenire per diverse settimane: perché speravo che il suo “buon senso politico” la riconducesse a quel ripensamento, che ancora auspico.
Io non metto, come lei dice, “i piedi nel piatto”, e spero che i ronciglionesi non si facciano mettere “i piedi in testa”.
Quanto alle sue dimissioni, tra poco, (intendo a primavera…), non saranno più necessarie, perché la “dimetteranno” i suoi concittadini.
Su una cosa, però, sono d’accordo con lei: non si fanno aree industriali nel giardino di casa… di nessuno!
Laura Allegrini