Riceviamo e pubblichiamo
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Laura Allegrini
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- Cara Senatrice,
premesso che è (quasi) sempre un piacere sentirla, lei mi pone alcuni interrogativi sul Piano Regolatore adottato dal omune di Ronciglione e sulle polemiche che esso sta sollevando.
Riprendo volentieri l’argomento, anche se ormai siamo tutti saturi dalle strumentalizzazioni politiche che vi si sono inserite (soprattutto da parte di esponenti locali del suo partito), dalla disinformazione diffusa, dalle polemiche sterili ed alquanto inutili.
Devo darle atto che lei, a differenza del suo predecessore on. Bonatesta (si fa per dire), non invia, ad ogni buon conto, comunicazione al prefetto, però anche lei mette un po’ i piedi nel piatto, come suol dirsi.
Lei mi contesta di aver voluto un’area industriale a Ronciglione. Orbene, come lei ben sa, prevedere una destinazione urbanistica nel Prg non significa esproprio, non significa che si riempirà l’area di camini fumanti ed inquinanti, non significa certezza che vi saranno investimenti su quell’area.
Significa semplicemente offrire un’opportunità in più al territorio. Oppure si vuol davvero teorizzare che i prodotti agricoli, dei quali Ronciglione è ricco, non possono essere trasformati e commercializzati in loco, neanche in prospettiva futura? Che i nostri produttori non possono aspirare a vedere piccole industrie che arricchiscano il territorio e che potrebbero fornire occupazione utile, utilizzando i prodotti locali?
E’ vero che siamo in una fase piena di post, post-moderna, post-industriale, ecc, ecc. Questo significa però, che è superata non l’industria tout-court, ma solo un certo tipo di industria, come la manifatturiera, l’industria chimica, la metallurgica e così via. Si può sostenere (valga solo come esmpio) che non sia attuale una produzione legata al silicio (chips per computers o pannelli fotovoltaici)?
Possibile che la strumentalizzazione politica, debba arrivare al punto da negare gli interessi generali pur di attaccare un’amministrazione di altro colore?
Evidentemente però è così, vista la campagna di stampa un po’ vergognosa, della quale sono fatto oggetto da parte della destra, perché udite, udite, abbiamo previsto un’area industriale ed un’area espositiva fieristica in zona agricola (dove si pensa di insediare tali aree? Nel giardino di casa?).
Quanto ai problemi di dettaglio, come le urbanizzazioni, si cercheranno finanziamenti pubblici, o accordi del tipo project financing, oggi così alla moda. L’area industriale è troppo ampia? Può anche essere. Saranno gli uffici regionali competenti a ridimensionarla, eventualmente.
La posizione della famiglia che sta manifestando “contro gli espropri”, costituisce una dolorosa evidenza, sulla quale tutti, ma proprio tutti, cercano di mettere le mani e guarda caso solo il suo partito a Ronciglione si è risentito, affiggendo un manifesto, perché ho chiamato “sciacallo” e “losco” chi continua a speculare su quella vicenda.
Come si può definire tale risposta? Coda di paglia potrebbe andare?
C’è una piccola azienda agricola (circa 18 ettari) che ha sede nell’area individuata espositiva-fieristica. Noi abbiamo tentato di raggiungere qualche accordo, ma le signore sono state irremovibili, memori anche di un passato esproprio, in tutt’altra zona, per il quale sono in causa con il comune.
Qualcuno pensa che un’amministrazione pubblica possa pagare un prezzo d’esproprio superiore a quello previsto dalla legge, se non lo decide un giudice? Il ricorso delle signore è di fronte alla Corte di Cassazione. Appena emessa sentenza, il comune pagherà quello che il giudice deciderà.
Infine, se ho ben compreso, lei sostiene che vista la presenza dell’azienda agricola (che costituisce cioè un interesse particolare, privato), si dovrebbe rinunciare ad un insediamento di interesse collettivo (considerato tale dal Consiglio Comunale, che è perfettamente titolato a farlo).
La conseguenza generale di tale assunto sarebbe che non si possono prevedere, scuole, ospedali o strade che non insistano su aree pubbliche, perché così facendo si potrebbero ledere legittimi interessi privati.
Lei, Senatrice della Repubblica, può sostenere tale tesi?
Per chiudere, considerata che questa sì, sarebbe una tesi scellerata perché non si dimette? Lei si chiederà cosa c’entrano le mie dimissioni? E le mie: cosa c’entrano?
Con i più cordiali saluti,
Giancarlo Bianchini
Sindaco di Ronciglione