 |
Il carcere di Mammagialla
copyright Tusciaweb |
- Quello delle patologie correlate al fumo di sigaretta attivo e passivo è un problema che affligge molti cittadini della Tuscia, detenuti compresi.
Capire quali siano i migliori metodi per smettere di fumare diventa allora una forma quasi liberatoria per riacquistare la propria salute. Su queste tematiche si è svolto mercoledì scorso, 31 novembre, un incontro presso la Casa circondariale di Viterbo.
Appuntamento che si integra nel programma di riunioni fortemente volute, sia dalla direzione di Mammagialla sia dalla Asl, aventi per oggetto la prevenzione. Il meeting di approfondimento è stato coordinato dal responsabile del Servizio di Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, Augusto Quercia, e dalla sua equipe formata da Gabriella Tosoni, Fabio Dominici e Roberta Diodati.
Gli interventi sono stati ascoltati da circa cinquanta detenuti i quali hanno partecipato attivamente formulando numerose domande. Al termine dell’incontro è stato fatto compilare un questionario anonimo finalizzato a individuare le eventuali prossime strategie di intervento.
Con queste iniziative la Asl di Viterbo si pone all’avanguardia nel Lazio per quanto concerne la lotta contro il fumo in ambito penitenziario. Il vice direttore e il responsabile dell’area sanitaria della Casa circondariale viterbese hanno rispettivamente aperto e concluso l’incontro.
“Queste occasioni di approfondimento e di prevenzione commenta il direttore generale, Giuseppe Aloisio sono buoni esempi di sanità pubblica i cui beneficiari sono delle persone meno fortunate, per le quali il carcere non deve rappresentare una ulteriore malattia ed emarginazione”.