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Nepi
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Riceviamo e pubblichiamo
- Il comunicato sull’accordo con la società Acqua di Nepi, pubblicato il 30/11, mi induce a pensare che solo chi pensa che una bugia ripetuta più volte finisca per apparire verità possa insistere con tanta pervicacia a emanare comunicati decantando la bontà del contratto che il Comune di Nepi vorrebbe sottoscrivere e che invece apparirebbe disastroso a chiunque sappia leggere e far di conto.
Siccome quanto viene detto è ingannevole nei confronti dei cittadini di Nepi e di tutti i viterbesi debbo, ancora una volta, opporre i fatti incontestabili alle bugie che si vogliono far credere.
Difatti:
- Il ritorno del marchio al Comune è un pieno diritto dell’ente pubblico visto che è sua proprietà da sempre ed è stato registrato a nome dalla società all’insaputa del Comune.
- L’impegno della società a corrispondere anche i corrispettivi Etruria è stabilito dall’articolo 3 dell’atto integrativo 1987 e vengono corrisposti al Comune sin dalla prima bottiglia prodotta. Non è quindi un grazioso regalo del nuovo contratto!
- La realizzazione del nuovo stabilimento dovrebbe far cospargere il capo di cenere e far arrossire di vergogna chiunque compirà gli atti amministrativi per renderne possibile la costruzione perché anche i polli capiscono che rappresenterebbe l’unica vera e devastante possibilità per l’azienda di far a meno della concessione comunale e quindi di non corrispondere più nemmeno una lira al comune.
- Nessuna certezza per la mano d’opera è espressamente prevista dalla bozza contrattuale e i futuri sbocchi occupazionali potrebbero diventare disoccupazionali considerate le più avanzate tecnologie che, giustamente, l’azienda userebbe:
- Le somme incassate dal Comune nel 2006 e nel 2007 sono frutto delle denunce e degli esposti presentati dalla minoranza, dal sottoscritto e dal Comitato cittadino e non merito della società o del Comune che erano già d’accordo a dimezzarle.
- Dato che già quest’anno il Comune ha incassato oltre 400 mila euro, i 300 mila sbandierati come un prezioso trofeo, rappresentano per se stessi un quarto in meno di quanto garantisce l’attuale contratto. Inoltre è grave parlare di 300 mila euro quando si sa benissimo che la produzione del 2006, che il sindaco di Nepi ha dichiarato attestarsi a 100 milioni di litri, garantisce già al Comune un incasso di oltre 500 mila euro nel 2007. C’è forse l’intenzione di rinunciare anche a quanto maturato?
- La previsione del raggiungimento di 700 mila euro nel futuro è una panzana buttata lì a caso da chi non sa far di conto visto, che con le nuove royalty occorrerebbe produrre e vendere circa 350 milioni di litri.
- Il valore politico messo in risalto dal consigliere Galletti è un clamoroso autogol in quanto con il vecchio contratto i corrispettivi del Comune sono raddoppiati, come dice la nota pubblicata, mentre con il nuovo contratto si dimezzeranno, come è naturale visto che le royalty sulla plastica diminuiranno dell’ 80%.
E siccome il Galletti si è scagliato con veemenza contro i vecchi amministratori e gli stessi sindaco e vice sindaco, accusandoli di non essere riusciti a fare il contratto, il capogruppo consigliare della maggioranza avrebbe fatto meglio a tacere e ad adoperarsi per non fare un contratto come quello previsto dalla bozza contrattuale che egli ha contribuito a redigere e ha fatto approvare dal gruppo consigliare che dirige.
Leopoldo Alimelli