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Ronciglione
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- Dodicesimo giorno di sciopero della fame per Elisabetta Ginnasi, la donna di 48 anni, madre di tre figli, residente a Ronciglione, che sta protestando contro l'esproprio di 11 ettari su 17 dell'azienda agricola biologica che conduce insieme a due sorelle.
Il suo peso è sceso da 65 a 57, e il medico di famiglia, che nel pomeriggio l'ha visitata, le ha consigliato di riprendere ad alimentarsi, altrimenti potrebbe andare incontro a seri rischi per la sua salute. La donna dal 20 novembre si nutre solo di acqua e zucchero.
La donna ha deciso di continuare il digiuno, nonostante la prescrizione medica.
Elisabetta Ginnasi da quasi 2 settimane vive davanti al municipio, in piazza Principe di Napoli, sostenuta dalle sorelle e da alcuni amici. Passa tutto il giorno davanti a un tavolo per la raccolta delle firme a sostegno della sua battaglia (finora ne sono state raccolte circa 900).
Di notte, invece, dorme in un camper che le è stato messo a disposizione da un conoscente.
Della sua vicenda si stanno interessando la Coldiretti di Viterbo, che ha chiesto un incontro urgente al sindaco di Ronciglione, e Legambiente.
Gran parte dell'azienda delle sorelle Ginnasi, in località 'Le Prate', che produce nocciole, grano, orzo ed altri prodotti biologici certificati, è stata inserita nel piano varato dal comune per la realizzazione di un'area industriale espositiva di 55 ettari, lungo la Cassia Cimina. Alle 3 donne, oltre al terreno. dovrebbero essere espropriati anche il casolare e la rimessa dei mezzi agricoli.
"Il sindaco e la giunta comunale - ha detto la donna - continuano ad ignorare la mia protesta, per questo continuerò lo sciopero della fame ad oltranza".