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Un Canadair
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Riceviamo e pubblichiamo
- “Credo che alla luce di quanto emerge dallo studio realizzato dall’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), sulla realizzazione del nuovo polo aeroportuale nel Lazio, sia opportuna una riflessione che prenda in esame la possibilità di rivedere le linee guida del Piano regionale dei trasporti, nella parte in cui l’aeroporto di Viterbo viene indicato come scalo all’esclusivo servizio della protezione civile.
Il documento, infatti, mette chiaramente in evidenza come Viterbo abbia delle caratteristiche orografiche, tecniche e di sviluppo commerciale migliori di quelle di Latina, rispetto alla traffico charter e low-cost: si tratta di condizioni che, è bene ricordalo, vengono certificate non da un organo di parte, ma dall’ente pubblico che sovrintende e regola il settore dell’aviazione civile nel Paese”.
A dichiararlo è l’assessore agli Affari istituzionali, Regino Brachetti, dopo aver letto il rapporto sul potenziamento della rete aeroportuale del Lazio, che ha ricevuto dal presidente dell’Enac, Vito Riggio.
“Lo studio, ad esempio, non solo mette in evidenza come Viterbo non subirebbe alcuna concorrenza, cosa che potrebbe accadere a Latina, a causa del polo aeroportuale di Napoli, destinato allo sviluppo di un sistema composto da Capodichino e Grazzanise, ma in conseguenza dei limiti degli scali presenti in quella regione, potrebbe addirittura attrarre traffico anche dalla vicina Toscana” prosegue Brachetti.
Tra le altre caratteristiche che depongo a favore di Viterbo, il rapporto mette in evidenza: la maggiore convenienza dal punto di vista dei tempi di volo, visto che la tipologia di traffico a cui ci si rivolge è proveniente dal nord; le minori difficoltà nell’acquisizione del sedime necessario per l’allungamento della pista; la rilevanza inferiore dell’incidenza dei fenomeni ambientali, di rumore e di emissioni atmosferiche; il rapporto decisamente sbilanciato a favore di Viterbo delle condizioni meteo dei due siti.
Il comitato per l'aeroporto
Oggi è un giorno veramente speciale per il futuro della nostra Provincia.
Infatti, l'Ente nazionale per l'aviazione civile - massima autorità pubblica in materia di regolamentazione tecnica e controllo dell’aviazione civile in Italia - in uno studio preliminare sull’aeroportualità regionale, recentissimamente consegnato al governatore del Lazio, ha dichiarato che lo scalo di Viterbo possiede, a livello regionale, le caratteristiche più idonee per lo sviluppo di un aeroporto low cost.
Tale studio tecnico scientifico ripercorre in molti punto quelle considerazioni che il nostro Comitato da tempo sostiene e che ha inserito in un documento elaborato dai propri tecnici.
A questo punto, l’assessore regionale ai trasporti Fabio Ciani, che più volte ha ritenuto opportuno intervenire sulla problematica relativa alla individuazione dell’aeroporto in ambito regionale che dovrà farsi carico di soddisfare le crescenti esigenze del traffico aereo commerciale “low cost” per la capitale, dovrà indubbiamente, rivedere le sue posizioni che assegnavano, politicamente a Latina il primato che l’Enac, tecnicamente, ha assegnato allo scalo Viterbo.
Gli esperti del nostro comitato, avevano da tempo evidenziato le problematiche connesse con la realizzazione di uno scalo aperto al traffico civile commerciale presso l’aeroporto militare di Latina. Infatti, detto aeroporto, è situato in una posizione all’interno dell’area terminale di Roma altamente congestionata dal traffico da e per gli aeroporti di Roma Fiumicino e Ciampino. In particolare, in vicinanza dell’aeroporto esistono notevoli rilievi montuosi che ne limitano l’operatività strumentale con minime significative per il traffico civile.
Inoltre la presenza di una scuola di volo dell’Aeronautica militare che svolge la selezione di tutti gli allievi piloti militari dell’Aeronautica militare, di altre forze armate e corpi armati dello Stato, nonché attività di volo di addestramento avanzato per gli allievi piloti Am non si concilia con uno scalo civile.
Di contro l’aeroporto militare di Viterbo possiede tutte le caratteristiche per un corretto ed ordinato sviluppo per il traffico aereo commerciale.
Infatti, l’aeroporto, è ubicato nella zona nord-ovest del centro urbano ed insiste nel comune della città di Viterbo in una zona prevalentemente pianeggiante.
L’aeroporto è oggetto di uno specifico accordo di programma con tutti gli Enti interessati (ministero Difesa e Trasporti, Regione Lazio, Provincia di Viterbo e Comune di Viterbo), finalizzato all’utilizzo da parte dell’Aviazione Civile dell’aeroporto militare.
Il sedime dell’aeroporto si sviluppa su una superficie di circa 300 ha ed è delimitata a Sud dalla strada provinciale Tuscanese, ad Est dalla strada di accesso all’aeroporto e nelle direzioni Nord ed Ovest è caratterizzato da ampie aree libere utilizzate per coltivazioni stagionali di frumento per cui non sussiste alcuna controindicazione dal punto di vista ambientale.
Inoltre, lo sviluppo delle procedure di volo da e per l’aeroporto si inseriscono senza alcuna interagenza nell’area terminale di Roma ed andranno ad interessare aree con un bassissimo sviluppo urbano per cui l’apertura dell’aeroporto all’aviazione civile risulta ampiamente compatibile.
Nell’intorno dell’aeroporto, sulla base di un efficace piano regolatore sviluppato negli anni dal Comune, le attività artigianali e quelle di piccole industrie sono ben localizzate in una specifica area che non ha alcuna ingerenza con lo sviluppo dell’aeroporto al traffico civile.
L’aeroporto al momento dispone di due piste di volo in conglomerato bituminoso ed è facilmente raggiungibile sia dalla città di Viterbo distante appena 2 Km, sia dalle zone circostanti attraverso lo svincolo della superstrada Orte Civitavecchia sulla statale Cassia e su quello dell’aeroporto.
La situazione è destinata ad un netto miglioramento in conseguenza di interventi già programmati dal Comune per migliorare la viabilità e facenti parte del pacchetto di opere per l’utilizzo dell’aeroporto da parte dell’Aviazione Civile.
Con queste meravigliose carte vincenti in mano, confermate dalla massima autorità in materia di volo in Italia, speriamo che i nostri politici non perdano la partita sarebbe il colmo-.
Noi del comitato ce l’abbiamo messa e ce la metteremo tutta.
Il Comitato per l’Aeroporto di Viterbo