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Palazzo dei Priori
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Riceviamo e pubblichiamo
- Eravamo già intervenuti qualche mese fa per segnalare che nell’ambito del centrodestra viterbese la crisi di contenuti che attraversava il partito di FI (primo partito a Viterbo), il quale non aveva non ha alcuna linea politica chiara, avrebbe alla lunga mostrato i suoi effetti.
Ebbene con la “farsa di Natale”, la defenestrazione degli assessori forzisti dalla giunta comunale di Viterbo ed l’immediata replica all’insegna del “volemose bene” da parte del partito azzurro, oltre ad essersi consacrata la piu’ singolare vicenda politica degli ultimi dieci anni nella provincia di Viterbo, ha dato la conferma di quale sia uno dei grandi problemi che attanaglia la Cdl viterbese.
Infatti, se da un lato le istanze sociali-conservatrici sono ben rappresentate da An, quelle cattoliche dall’Udc, da chi sono rappresentate quelle liberali laiche e riformiste?
Non certo dal navigare a vista del partito azzurro locale informato da sempre maggiori personalismi, nel quale non vi è assoluta chiarezza su programmi e linee politiche ed è sempre piu’ appiattito sulle posizioni degli alleati e sempre meno portatore di una linea propria.
Stando così le cose è evidente che nel panorama politico del centrodestra viterbese le istanze liberali, laiche, riformiste non trovano alcun interlocutore, né quell’elettorato liberale e rappresentato da alcun all’interno dell’attuale assetto della Cdl locale.
Orbene, al di là delle traversie tutte interne al partito di via Cardarelli , una considerazione ci sorge spontanea, anche alla luce degli avvenimenti di questi giorni, c’è ancora spazio nel centrodestra viterbese per le forze liberali e soprattutto per il loro elettorato cioè per quegli elettori che si riconoscono nei valori liberali, laici e riformisti? La risposta, ad oggi, non ci sembra poi così scontata.
Il presidente dei Riformatori liberali Viterbo
Giacomo Barelli