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Tarquinia
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- Sono arrivati a Tarquinia dal campo profughi di Nablus in Terra Santa per passare le vacanze di Natale, ospiti del Comune di Tarquinia e dell’Avad, l’associazione volontari assistenza ai disabili, che ogni anno ospita centinaia di bambini in difficoltà provenienti dall’Italia e dalle zone di guerra di tutto il mondo.
Due famiglie di Nablus, in tutto sei persone, si fermeranno sino al 10 gennaio ed hanno in programma una serie di incontri.
Oltre a Tarquinia, Roma, Viterbo, Civitavecchia, Orvieto e altre città.
Intanto il 29 dicembre, nella sala del consiglio comunale a Tarquinia è stata organizzata dal Comune di Tarquinia, della Provincia di Viterbo, dalla Asl, dall’Università Agraria, dalla Società d’Arte e Storia, dall’Istituto Giovanni XXIII, dall’ Associazione Arci, e dall’Associazione Italia Palestina una giornata della pace e della solidarietà.
Il programma prevede alle ore 17.00 il saluto del Sindaco di Tarquinia e del Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Mazzoli.
Interverranno le autorità presenti, tra cui Alì Rashid, deputato al parlamento italiano, Alberto La Volpe, già direttore del T.G. 2 e sottosegretario agli esteri ed i sindaci di numerosi comuni.
Saranno poi gli ospiti palestinesi a raccontare le loro esperienze di vita, particolarmente tragiche.
Sulla loro pelle hanno vissuto e vivono episodi di guerra, a dir poco raccapriccianti.
La manifestazione prevede inoltre la presentazione del libro, scritto durante il recente viaggio in Medio Oriente da Luigi Daga.
La pubblicazione intitolata “ Betlemme senza cometa “ costituisce una documentazione spietata di una realtà che può essere sintetizzata con una frase contenuta nello scritto: “ In Terra Santa anche la Natività è vista dal Mirino“.
A seguire un documentario realizzato da Giovanni Leoni, direttamente ed integralmente nei territori israeliani e palestinesi dal titolo “ Dio è troppo grande per una sola religione “.
La giornata si conclude con una cena di solidarietà presso l’Associazione Avad A Porto Clementino, al lido di Tarquinia.
Il ricavato della vendita del libro, del documentario e della cena è utilizzato per ospitare in Italia, cittadini palestinesi per essere curati nelle strutture sanitarie italiane, come richiesto dalla Presidenza dell’Autorità Nazionale Palestinese.