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E Gabbianelli se la ride
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- O qualcuno perde la faccia o si va tutti casa. La crisi politica della giunta Gabbianelli appare subito pesante.
Intanto ci sono due ex assessori messi fuori del campo da gioco. E presi a pesci in faccia, come due garzoni di bottega.
E tutto fa sospettare che i due siano fuori definitivamente dall’agone politico.
Solo perdendo la faccia Gabbianelli li potrebbe far rientrare in giunta. E chi studia, ormai da tempo, da deputato europeo non può permettersi di perdere la faccia.
Ma va anche detto, e proprio per questo la crisi appare difficilmente reversibile, che per Marini & c. farsi imporre il nome dei nuovi assessori sarebbe come essere sculacciati in pubblico e far finta di nulla.
Ma Gabbianelli potrebbe avere in mente di andare avanti senza assessori di Forza Italia. E a quel punto la maggioranza, senza i cinque consiglieri di Forza Italia, avrebbe dei margini minimi. Non basta, Gabbianelli sarebbe ostaggio assoluto di Nando Gigli. Situazione difficile e spinosa, a dir poco.
Ma perché Gabbianelli si è andato ad infilare in questo cul de sac?
Caratteraccio! Dirà qualcuno. Ma questa spiegazione questa volta non basta. Gabbianelli si sta giocando un pezzo della sua carriera politica e se si è mosso in questo modo una ragione ci deve essere.
Il segnale dato è una chiara risposta all’altro segnale che Raggi e Forza Italia aveva voluto dare con il voto al famoso e insignificante emendamento.
Raggi, il capogruppo di Forza Italia, ha voluto tastare il terreno. Ha voluto vedere se Gabbianelli era disposto a vivere la fine della sindacatura sotto ricatto politico. Di qui il voto dell’altro giorno in consiglio.
Gabbianelli aveva due possibilità.
O abbozzare, ma a quel punto sarebbe stato un sindaco per modo di dire, o reagire.
Gabbianelli ha deciso di rispondere con una bomba atomica, all’accenno di un assalto alla baionetta.
Se gli va male, si va tutti a casa. Si torna a votare. Ma, come già spiegato da Gabbianelli stesso, lui sarà della partita. Nel senso che si candiderà a sindaco “legge o non legge su terzo mandato approvata”.
Una ipotesi non peregrina, anche se basata su una interpretazione della legge vigente a dir poco dubbia.
E che Gabbianelli stesse pensando qualcosa, lo si è visto nei mesi scorsi.
Il sindaco ha in continuazione rafforzato il suo esercito. Ha smussato gli scontri inutili. Ha fatto le prove di manovra.
Come interpretare altrimenti certe prese di posizione, per andare all’ultimo caso in ordine di tempo, sul trasferimento delle Fonderie Viterbesi. Con imprenditori subito scesi in campo per difendere Gabbianelli.
E la storia dell’aeroporto non ce la mettiamo. Una battaglia strategicamente impostata e finalizzata, sul piano strettamente politico, a rimarcare una egemonia culturale del sindaco.
Finalizzata a impostare lo scontro politico-elettorale possibile.
Con Gabbianelli proiettato nel futuro con una sua idea di sviluppo della città, condivisibile o no, semplice e chiara che ruota proprio intorno all’idea dell’aeroporto civile.
E poi Gabbianelli da mesi è presente dappertutto. Qualche tempo fa non era così.
Se la bomba atomica appena lanciata, andrà a segno al contrario, Gabbianelli si sarà garantito una fine della sindacatura, tranquilla. Con Palazzo dei Priori ridotto a una caserma.
Come dire: E qui comando io. E questa è casa mia.
Con la prospettiva di arrivare bello fresco alle europee.
Vittime dello scontro epocale i due poveri assessori di Forza Italia: Arena e Moltoni.
Due vittime innocenti, come capita in tutte le guerre.
Gettare la bomba atomica sui due assessori, è stato un po’ come sparare sulla Croce rossa.
Ironia della sorte, poi, proprio Arena, che da sempre dentro Forza Italia aveva avuto il ruolo di pompiere e riappacificatore rispetto a Gabbianelli, è stato trombato.
E poi, cosa ancor più triste, il povero Moltoni non ha avuto neppure il gusto di mangiare il panettone di Natale da assessore.
C’è già chi piange disperatamente per le vittime del conflitto.
Ultima cosa. Ma che ne pensa di tutto questo Nando Gigli?
Lupo Solitario