 |
Il vescovo Chiarinelli
copyright Tusciaweb |
- "C'erano in quella regione
alcuni pastori che vegliavano
di notte
facendo la guardia al loro gregge.
Un angelo del Signore
si presentò davanti a loro
e la gloria del Signore li avvolse
di luce" (Vangelo di Luca 2, 8-9)
Ecco quel primo Natale:
l'oscurità della notte avvolge
il gregge e i pastori;
una luce improvvisa inonda
il silenzio delle colline.
E il Natale di oggi?
Dinanzi al presepe
occhi incantati e sentimenti struggenti
colgono estatici il luccichio delle luci
e il tremolare delle stelle.
Lo scenario è di incanto:
l'avvenimento commuove.
Ma è ancora notte?
E quando il giorno verrà?
Un vecchio Rabbi un giorno pose ai suoi discepoli questa domanda:
quand'è che finisce la notte e comincia il giorno?
La domanda dà origine ad un interessante dialogo.
"È forse reagiscono i discepoli quando si può distinguere da lontano senza fatica un cane da una pecora?". "No", dice il Rabbi. "È quando si può distinguere senza fatica una palma da datteri da un fico". "No", dice ancora il Rabbi. "Ma quando è, allora?", chiedono i discepoli.
"È quando, sperduto nella folla, il volto di uno sconosciuto qualsiasi, vi diventa altrettanto prezioso quanto quello di un padre, di una madre, di un fratello, di una sorella, di un figlio o di una figlia, di uno sposo o di una sposa, di un amico … Fino a quel momento fa ancora notte nel vostro cuore".
Questo è veramente il Natale.
La luce del cielo
scende nel cuore
e attraverso gli occhi, le parole, le mani
inonda le persone e le cose.
Ed ecco uno scintillio
di amicizia, di bellezza, di pace:
non c'è più né buio né freddo,
la solitudine è vinta
il fratello ha ritrovato il fratello.
È Natale!
+ Lorenzo Chiarinelli, Vescovo