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Il rettore Marco Mancini
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Il pro rettore Stefano Grego
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- Bilancio in pareggio, senza tagli a ricerca e didattica. Il tutto nonostante la Finanziaria di lacrime e sangue di Prodi.
Ieri sera il magnifico rettore Marco Mancini ha illustrato il bilancio di previsione dell’Università della Tuscia per il 2007.
“Il senato accademico ha dato il parere favorevole - ha spiegato Mancini - per il bilancio, che poi dovrà essere vagliato dal consiglio di amministrazione. Un consenso unanime, compresa il rappresentanza degli studenti.
Un bilancio che punta al contenimento strutturale delle spese. Con una razionalizzazione dei costi di utenze e servizi. Ma nulla è stato tolto alla didattica, alla ricerca, agli studenti”.
Come dire una sorta di quadratura del cerchio.
“Va sottolineato - ha continuato Mancini - lo sforzo dell’ateneo in questo momento difficile per il paese. E va detto che questo ateneo conferma la sua vocazione per la ricerca e la didattica. La ricerca di alta qualità è la spina dorsale di questa università”.
E sul pareggio del bilancio, che in altri tempi poteva essere normale, Mancini fa notare: “Gran parte delle università chiudono con un disavanzo. Basta pensare alle tre università toscane. Università di antica tradizione. Oppure alla Federico II di Napoli”.
Il rettore spiega come è stato possibile raggiungere il pareggio.
“Non è bastato razionalizzare le spese. Fondamentali sono stati i finanziamenti dall’esterno.
Voglio ricordare l’assessorato all’istruzione della Regione (Costa), quello all’innovazione (Ranucci) e poi i fondi del ministero della pubblica istruzione. A livello più locale importanti gli interventi di Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Carivit. In particolare la Fondazione quest’anno ha aumentato lo sforzo finanziario. Con l’apporto di questi enti abbiamo potuto impostare un bilancio di previsione che permette all’ateneo di guardare al futuro”.
Non è mancato un passaggio sulla Finanziaria.
“Continuo a essere amareggiato per questa Finanziaria. Tra giovedì e venerdì, al momento di approvare il maxi emendamento, si è ancora tentato di tagliare del 15 per cento il finanziamento ordinario per l’università. Un tentativo che è stato sventato. Il finanziamento è tornato a 7 miliardi e 88 milioni di euro. Con un aumento di 138 milioni rispetto al 2006. Ma con 138 milioni in più non si fa avanzare il sistema.
Va poi ricordato che in base alla legge Bersani dobbiamo versare nelle casse dello Stato l’uno per cento del bilancio. Come dire che c’è una scarsa attenzione per l’università, il che non può far certo piacere.
Abbiamo però ottenuto la promessa dal ministro Mussi che se la trimestrale di cassa sarà positiva, le università saranno fuori dalla Bersani”.
E ancora una sottolineatura locale.
“Questo ateneo è sano ed è in pareggio. E questo anche perché nel momento della difficoltà, gli amici dell’ateneo non sono scappati, ma ci stanno aiutando. Evidentemente raccogliamo quello che abbiamo seminato in questi anni”.
Soddisfazione per il bilancio anche da parte del prorettore Stefano Grego.
“Non ci sono stati tagli neppure sulla possibilità dei nostri studenti di andare all’estero - ha detto -. Anzi abbiamo aumentato i fondi. Questo perché riteniamo fondamentale per la formazione dei nostri studenti le esperienze in Europa. Va poi rimarcato che in alcune università i bilanci non sono stati approvati. Altre, addirittura, per pagare gli stipendi debbono accendere dei mutui”.
Non mancano le difficoltà più pesanti.
“L’edilizia scolastica è azzerata. Per fortuna che negli anni passati abbiamo strutturato l’ateneo anche da questo punto di vista”, ha detto Mancini.
“Nel piano triennale dei lavori pubblici - ha aggiunto il direttore amministrativo Giovanni Cucullo - abbiamo ripetuto le consuete priorità a partire dalla manutenzione. Abbiamo inserito la ristrutturazione della caserma di via Palmanova, sperando che ci sia assegnato l’otto per mille”. Insomma in questo settore l’università è impegnata a trovare fondi.
Ultima notazione. I finanziamenti esterni per l’università sono aumentati di due milioni di euro. Una cifra notevole se si pensa che il bilancio dell’università, esclusa la ricerca, è di 48 milioni di euro.