Riceviamo e pubblichiamo
- Viene voglia di tirare in ballo le note trasmissioni televisive “Scherzi a parte” e “Chi l’ha visto” per capire quello che sta succedendo a Bassano Romano attorno all’annunciata apertura di un servizio sanitario privato, che il sindaco tenta di “spacciare” come “guardia medica”.
Dopo aver riempito il paese con decine di manifesti che annunciavano per il primo dicembre l’apertura del nuovo servizio e dopo aver ignorato le interrogazioni e le denunce dei consiglieri di opposizione che chiedevano di conoscere le modalità di funzionamento della guardia medica (a partire dalla richiesta di conoscere i nomi dei professionisti che, a dire del sindaco, avrebbero prestato servizio a Bassano) e che lamentavano l’inesistenza del servizio, nonostante il grande sforzo pubblicitario del Comune, l’ineffabile sindaco di Bassano (e la sua giunta che evidentemente è d’accordo con questo modo “creativo” di amministrare) ne ha combinata un’altra delle sue.
Con un ulteriore manifesto, fatto affiggere sul portone dei locali che dovrebbero ospitare il servizio, ha comunicato che per rivolgersi alla guardia medica si può chiamare un numero di telefono fisso che, da tempo, risulta essere del Comune (chissà se lo spostamento è stato mai richiesto ed autorizzato dalla Telecom... o è il frutto - come si dice in paese - dell’iniziativa “estemporanea” degli attuali amministratori) e che, qualora non risponda nessuno (come avviene praticamente sempre), ci si può rivolgere ad un altro numero fisso o a due numeri di telefono cellulare. Da una rapida verifica fatta è emerso che il numero di telefono fisso corrisponde all’abitazione privata del sindaco e che uno dei due cellulari indicati è nella disponibilità del primo cittadino.
Insomma, se i cittadini di Bassano hanno bisogno di un medico negli orari non coperti dal servizio pubblico e vogliono avventurarsi nel servizio di guardia medica, sostenuto dal Comune, rischiano di ritrovarsi di fronte il sindaco.
Tutto può essere legittimo, ma quando si parla di sanità e quindi della salute dei cittadini vanno fatte operazioni chiare e trasparenti. Altro che guardia medica di nuova istituzione! Siamo di fronte ad un medico, che è anche sindaco, che non ha ancora capito la differenza tra gestione della cosa pubblica e professione privata.
Quello che è meno legittimo, dal nostro punto di vista, è il perché un servizio privato debba usufruire di locali pubblici (quando gli altri medici di base se vogliono aprire un ambulatorio devono pagarsi l’affitto!!) e di un’utenza telefonica comunale, approfittando dell’incredibile commistione tra ruolo pubblico ed iniziativa privata del sindaco.
Giancarlo Torricelli
Luciano Marchetti
Giovanni Fallini
Gruppo consiliare “Bassano punto e a capo”