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Immigrati a Viterbo
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- Più donne che uomini, più europei che degli altri continenti, più nel capoluogo che in provincia.
Prefettura, Camera di Commercio, Provincia e Comune disegnano la mappa dell’immigrazione a Viterbo e dal rapporto biennale, si scopre come siano sempre di più i cittadini (in regola con il permesso) che scelgono la Tuscia per vivere e lavorare.
Tanto che ormai la soglia di quattordicimila presenze è prossima a essere raggiunta. Nel 2005 sono arrivati a quota 13mila 837, mentre l’anno precedente erano 12mila247. In crescita di 1591 unità.
Un universo variegato, la cui provenienza, per più della metà (53.5%) è europea. Sono novemila. Mentre 2082 arrivano dall’Africa, 1477 ancora da più lontano, l’Asia, 1251 dall’America e 27 dall’Oceania.
I rumeni continuano a essere i più numerosi, 3844, quindi ci sono gli albanese 1251, marocchini 826 e i macedoni 659. A Viterbo vive il maggior numero di immigrati, anche se la proporzione sul paese di provenienza non rispetta quella del resto della provincia. Nella città dei Papi, infatti, la comunità più numerosa è quella dei cingalesi.
Ma se il gruppo più consistente di extracomunitari è a Viterbo, in percentuale rispetto alla popolazione è a Civita Castellana dove si concentra il numero più importante (1359), seguita da Orte e Vetralla.
Si viene nella Tuscia per motivi di lavoro (42.9% dei casi) o per ricongiungersi con i propri familiari (21%). Un lavoro che non è solo quello di semplice operaio. Come ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Palombella durante la conferenza stampa in prefettura, un numero sempre crescente d’extracomunitari, a Viterbo riesce a ricoprire ruoli importanti, come proprietario d’azienda (990) o socio (138) oppure amministratore (258).
Più “colore” anche a scuola, dove gli iscritti stranieri tra i banchi arrivano a quota 2113.
“Quest’anno spiegano dalla prefettura - il lavoro svolto conferisce motivo d’ulteriore soddisfazione rispetto alle passate edizioni de rapporto, in quanto a differenza degli altri anni, la prefettura non solo ha curato l’aspetto demografico in passato di competenza dell’ufficio regionale Istat che questa volta non ha partecipato, ma si è presa in carico la supervisione dei capitoli degli altri tre enti firmatari, intervenendo non certo sui contenuti ma sulla veste grafica, omogeneizzando tutte le immagini ed i prospetti da pubblicare, con un risultato che conferisce alla pubblicazione un aspetto senz’altro più curato e piacevole alla consultazione rispetto alle precedenti edizioni.
Per quello che riguarda i due capitoli curati direttamente, abbiamo elaborato ed analizzato i dati demografici 2004/2005 dei 60 comuni della provincia, dati ufficialmente validati dall’istituto nazionale di statistica (per cui completamente attendibili), quelli forniti dalla questura, dalla casa circondariale di Viterbo e quelli in possesso del nostro ufficio immigrazione, relativi alle richieste di cittadinanze".