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Marco Faregna direttore dell'Apt
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- Operatori, amministratori e funzionari pubblici hanno preso parte a tre intense giornate di lavoro dal 28 al 30 novembre, al fine di delineare elementi cruciali per il posizionamento strategico del territorio viterbese sul mercato turistico.
I lavori si sono articolati in sessioni di approfondimento e momenti di riflessione di gruppo che hanno portato i vari soggetti coinvolti a confrontarsi e scambiarsi idee sulla situazione turistica attuale dell’area e su possibili scenari futuri.
E’emerso che la provincia di Viterbo è ricca di risorse di interesse turistico ma senza un’immagine turistica ben definita.
Ha un’offerta potenzialmente molto varia ma allo stato attuale non sufficientemente capace di specializzarsi.
Le risorse abbondano ma i collegamenti (reali e virtuali) tra loro non sono efficaci. A questo livello i lavori dei partecipanti hanno portato ad individuare più nello specifico sia componenti materiali di offerta (la ricettività per esempio), sia immateriali (l’accoglienza, l’ospitalità), sia infine strategiche (possibili percorsi di cooperazione, aspetti di marketing, iniziative di qualificazione dei servizi turistici).
“Nell’ottica di sviluppare una politica turistica mirata per il nostro territorio ha detto il Presidente della Provincia e Commissario straordinario Apt Alessandro Mazzoli dobbiamo porci in primis la domanda: quale futuro vogliamo.
La risposta è tutt’altro che semplice ma è certo che dobbiamo puntare su alcuni attrattori che abbiano un’elevata valenza turistica ovvero una notevole capacità di richiamo rispetto al turista che deve scegliere nel mare magnum di un’offerta spesso disordinata e schizofrenica.
Fra le nostre certezze sicuramente abbiamo gli Etruschi e il lago di Bolsena che innegabilmente esercitano un fascino particolare nei contesti internazionali. In questa prima occasione di lavoro lo scopo dichiarato era individuare i principi e i valori che accomunano tutti i partecipanti nel delineare un modello di sviluppo turistico per l’area, oltre che alcuni obiettivi prioritari condivisi.
Nel prosieguo sarà fondamentale potenziare complessivamente gli strumenti di marketing, la ricettività con un conseguente innalzamento degli standard qualitativi in linea con le aspettative della domanda, il sistema di informazioni turistiche sul territorio e l’integrazione di attività economiche differenziate ma sinergiche quali l’agricoltura e il turismo”.
“Questo tipo di esperienza ha sottolineato il direttore Apt, Marco Faregna - non è comune per gli operatori turistici, pubblici e privati della nostra area e si basa sulla necessità di adottare metodologie di lavoro dinamiche ed efficaci nel trovare soluzioni condivise.
Questo aspetto è importante se si considera che nel turismo la cooperazione tra pubblico e privato è indispensabile per competere sul mercato, come dimostrano molte iniziative di successo in Italia e all’estero. La cooperazione deve però estrinsecarsi in una programmazione, allo stesso tempo strategica ed operativa, e non in azioni una tantum e deve essere funzionale e non semplicemente istituzionale”.
Per quanto riguarda gli attrattori turistici è interessante osservare come le riflessioni dei partecipanti abbiano concordemente ruotato attorno a tre aspetti che identificano in maniera peculiare l’area viterbese da un punto di vista turistico e che richiedono attenzione specifica ed interventi mirati: il primo aspetto è quello della localizzazione dell’area, e che è di fatto una moneta a due facce, in quanto l’area si trova collocata strategicamente ma al contempo schiacciata da zone turisticamente avanzate e molto attrattive che pongono evidentemente una sfida importante.
Il secondo aspetto attiene a tutto ciò che riguarda strettamente il territorio: le sue risorse (o i suoi attrattori turistici), le sue identità specifiche, le sue valenze. Anche in questo caso esiste un’ampia convergenza fra i diversi gruppi di lavoro, sia pure con sensibilità e sfumature differenti, nel riconoscere la valenza strategica di attrattori di livello provinciale quali: gli etruschi e i fallisci; i borghi, le ville e i castelli (dal medioevo al rinascimento); la risorsa acqua (mare e laghi) e un evento chiave, cioè Santa Rosa.